Procaccini a Sassoli: “Fuori il nome di chi ha utilizzato Simonetti come influencer Lgbtiq”
Ora è caccia al nome dell’euroburocrate che ha deciso, quasi certamente con l’appoggio di qualche politico sfacciatamente favorevole alla teoria gender, di utilizzare come influencer presso la comunità Lgbtiq, un certo Riccardo Simonetti, ritratto sulla copertina del famoso Magazine queer Siegessaüle travestito da Madonna con la barba e un bambino in braccio.
L’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, scrive una lettera perentoria al presidente dell’Europarlamento, l’esponente Pd, David Sassoli, chiedendo di tirare fuori il nome di colui che, all’interno delle istituzioni europee, ha deciso di servirsi di Simonetti. Che sul suo profilo Instagram si definisce ancora, tutt’oggi, “Ambasciatore di buona volontà Parlamento Ue” con tanto di bandiera azzurra stellata.
“Sono trascorsi soltanto pochi giorni dal ritiro, da parte della Commissione europea, delle “linee guida sulla Comunicazione inclusiva” (poi ritirate in fretta e furia dalla Commissione costretta a fare dietrofront dopo lo scandalo, ndr) che, a partire da una mistificazione di espressioni linguistiche di uso comune, finivano per offrire un’interpretazione distorta dell’identità europea, e delle nostre comuni radici cristiane – scrive Procaccini rivolgendosi Sassoli, presidente dell’Europarlamento. – Ed è per questo che apprendo con estremo rammarico che tocca oggi al Parlamento europeo diventare il protagonista di un’ennesima campagna a discapito del nostro patrimonio culturale, e del nostro credo religioso”.
“Come certamente saprà – incalza Procaccini – pochi giorni fa il signor Riccardo Simonetti, descritto dalla stampa europea come “ambasciatore del Parlamento europeo presso la comunità Lgbtiq’’ è apparso sulla copertina di un famoso giornale travestito da Vergine Maria, nella totale mancanza di rispetto nei confronti dei valori cristiani”.
“Nonostante, quest’oggi, il Parlamento europeo abbia dichiarato pubblicamente che il signor Simonetti non è mai stato nominato ambasciatore di questa istituzione presso la comunità Lgbtiq, esso ha, al contempo, ammesso – ricorda l’europarlamentare di Fratelli d’Italia – come egli sia una persona con cui il Parlamento europeo collabora, nella convinzione che la sua popolarità si presti alla necessità di garantire un’adeguata informazione sulle iniziative adottate dell’assemblea comunitaria in materia di diritti Lgbtiq“.
“Sulla scorta di quanto descritto, le scrivo per invitarla a comunicare – intima Procaccini a Sassoli – l’identità di chi ha adottato la decisione di investire il signor Simonetti del compito di farsi portavoce del Parlamento europeo nel settore dei diritti Lgbtiq, per chiederle formalmente di prenderne le distanze, e per sollecitarla a riaffermare, una volta per tutte, che l’istituzione che lei rappresenta difende i valori che hanno plasmato, e plasmano, tutt’oggi, lo stile di vita europeo”.
Simonetti che, sul suo profilo Instagram su cui ha pubblicato la sua foto vestito da Madonna con la barba, si definisce intrattenitore, attivista e autore Lgbqt e scrive provocatoriamente: “Se ignoriamo che Gesù non era bianco, potremmo anche credere che la Madonna avesse la barba, perché no?”.
La delegazione di Fratelli d’Italia nel Parlamento Europeo ha annunciato un’interrogazione “urgente” sul caso di Riccardo Simonetti.
“Non è tollerabile – dice il copresidente del gruppo Ecr Raffaele Fitto, a nome dell’intera delegazione – che messaggi blasfemi e irrispettosi della sensibilità di decine di milioni di europei cristiani che si accingono a celebrare il Santo Natale possano essere associati in alcun modo alle istituzioni europee. Questo non ha nulla a che fare con il contrasto alle discriminazioni”, afferma.
“ll chiarimento dell’ufficio stampa del Parlamento Europeo sul ruolo del blogger e attivista Lgbt Riccardo Simonetti – continua Fitto – non è purtroppo sufficiente. Se il Parlamento Europeo non ha nominato ufficialmente Simonetti in alcun ruolo, ma nel contempo lo utilizza come proprio testimonial per le campagne di sensibilizzazione dedicate alla comunità Lgbt, non è purtroppo sbagliato da parte di Simonetti vantarsi di questa collaborazione sui propri profili social. Questo ingenera una confusione inaccettabile. Questo episodio ci spinge inoltre a chiedere ulteriore chiarezza al presidente David Sassoli al quale riconosciamo, pur nella totale diversità dalle nostre posizioni politiche, di aver sempre cercato di difendere l’istituzione parlamentare da atteggiamenti che ne minino la credibilità”.
Di qui l’interrogazione urgente: “Quanti e quali sono gli influencer di cui il Parlamento si avvale come testimonial? Da chi e con quali criteri sono stati selezionati? Come si intende evitare che messaggi blasfemi e irrispettosi possano in futuro essere associati alle istituzioni europee? Tutto questo sarà oggetto di un’interrogazione urgente che presenteremo nelle prossime ore”, conclude Fitto.