Caso Ruby, Emilio Fede anziano e malato. I giudici differiscono l’esecuzione della pena
Emilio Fede, l’ex direttore del Tg4 condannato in via definitiva per la vicenda Ruby a 4 anni e 7 mesi e poi a 2 anni per il caso di un presunto fotoricatto, ha ottenuto dal tribunale di Sorveglianza di Milano “il differimento della esecuzione della pena per la durata di un anno”.
Provvedimenti che si giustifica per le condizioni di salute di Fede in “progressivo peggioramento” e per “l’età avanzata”. Lo scorso giugno il giornalista ha festeggiato 90 anni. Con il differimento dell’esecuzione della pena per un anno, Fede torna completamente libero, dopo che era stato prima in detenzione domiciliare e poi in affidamento in prova.
Nelle due pagine di ordinanza dei giudici, firmata dal presidente Maria Paola Caffarena, viste le condizioni di salute “precarie” si evidenzia come “si sia fortemente affievolita la funzione rieducativa della pena” e non si “ravvisano profili di attuale pericolosità sociale”.
Emilio Fede proprio nella giornata di ieri in un colloquio con Adnkronos si era definito come grande sponsor di Silvio Berlusconi presidente della Repubblica. “Vedere Berlusconi al Quirinale mi darebbe una grande emozione. Se si ama la Patria Berlusconi è certamente la persona giusta perché lui è un patriota”. “Per me Berlusconi è come se fosse un fratello – aveva aggiunto l’ex direttore del Tg4 – gli voglio bene e lo stimo da sempre. Io da figlio di un brigadiere dei carabinieri, medaglia di bronzo a valor militare – racconta Fede – sono legato ai suoi ideali che sono la patria e la nostra bandiera”.