Rampelli: «Subito poteri speciali per Roma Capitale. Le proposte ci sono, basta alibi»

6 Nov 2021 10:07 - di Redazione

“Abbiamo perso anche troppo tempo. La Capitale deve essere considerata una priorità. Le proposte ci sono, costituzionali o ordinarie. Il governo ha fatto il suo. Ora bisogna decidere, e in fretta. Ma nessuno deve fare ostruzionismo. Altrimenti finiremo nella prossima legislatura. E non ce lo possiamo permettere”. Parola di Fabio Rampelli, tra i principali promotori dell’Osservatorio parlamentare per Roma. Uno strumento trasversale tra i diversi partiti creato per promuovere la riforma per assegnare nuovi poteri e risorse alla Città eterna.

Rampelli: La Capitale è una priorità, abbiamo aspettato troppo

Il vicepresidente della Camera, intervistato dal Messaggero, fa il punto di fronte alle tre sfide decisive nel futuro di Roma. I fondi del Pnrr, il Giubileo del 2025 e la candidatura per l’Expo del 2030. Tre occasioni per  agganciare un treno forse irripetibile.  «Abbiamo aspettato anche troppo”, osserva l’esponente di Fratelli d’Italia, una lunga esperienza in Campidoglio. “Ed è incomprensibile come sia potuto accadere. Vista la filiera omogenea al comando. Cinque anni di governo nazionale Pd. Otto di governo Zingaretti alla Regione Lazio. La sindaca Raggi in Campidoglio con i 5 stelle alla presidenza del Consiglio. Il Pd rientrato al governo dal 2019. Evidentemente Roma non è stata considerata una priorità e così è finita negli abissi”.

“Va rinegoziato con lo Stato il debito di Rutelli e Veltroni”

Va rinegoziato il debito che Rutelli e Veltroni hanno accumulato negli anni di governo della sinistra. Lo Stato non può lasciare che i romani paghino 300 milioni l’anno fino al 2055 con l’Irpef più alta d’Italia”.  E ancora. La riforma serve anche a determinare i confini economici invalicabili dello Stato centrale sulle competenze della Capitale. “Roma – incalza Rampelli –  non può fornire a proprie spese tutti i servizi per l’accesso a musei, chiese, aree archeologiche, fino allo stesso Colosseo senza avere una percentuale sui ricavi. Il Pnrr potrà essere importante per realizzare infrastrutture che producano ricchezza”.

Ora serve la sintesi di tutte le proposte

“La visione che ha più convergenze sarà quella giusta e di più veloce attuazione”, dice Rampelli in merito alle tante proposte sul tappeto. “Ordinaria o costituzionale, purché nessuno faccia ostruzionismo. Sennò finiremo dritti nella prossima legislatura. E Roma non se lo può permettere”. Ogni partito ha presentato la sua proposta ed è un bene,  osserva il parlamentare di FdI, perché nessuno a questo punto potrà dire di non essere coinvolto. “Ora si deve trovare il denominatore comune. Roma è al collasso, la responsabilità è solo in parte degli amministratori capitolini. Lo Stato italiano da due decenni sembra aver abbandonato la sua Capitale. Il suo graduale declino si rivela attraverso il trasferimento di funzioni primarie su Milano. I mancati investimenti su reti e servizi, l’allerta degrado e sicurezza nelle periferie, il crack nel ciclo dei rifiuti. Occorrono nuovi progetti che coinvolgano l’intera nazione e diano a Roma lo stesso ruolo trainante che le altre capitali occidentali hanno sui rispettivi stati nazionali“.

 

 

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