Pillola anti-Covid in arrivo a Natale, sia Merck che Pfizer. Rasi: vaccino e farmaci piegheranno il virus

18 Nov 2021 10:02 - di Prisca Righetti
pillola anti-Covid

Il coronavirus potrebbe avere le ore contate. Il che detto all’indomani del balzo dei contagi che ha riportato il nostro Paese ai livelli d’allerta del maggio scorso è a dir poco rincuorante. Sulla prospettiva di un ottimistica previsione in merito a contagi e ricoveri si è espresso oggi dalle colonne di Repubblica Guido Rasi, già direttore di Ema e oggi consulente del commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo, che a riguardo ha centrato l’attenzione sui medicinali di Merck e Pfizer in arrivo dopo Natale.

La pillola anti-Covid in arrivo a Natale

Dunque, la famosa pillola anti-Covid, nella duplice proposta di Mer4ck e Pfizer, è in dirittura d’arrivo. Annunciati ormai da tempo, i farmaci che arriveranno a breve e che affiancheranno i vaccini ci aiuteranno a convivere con il coronavirus. «Ma quanto e come – specifica Rasi – è ancora tutto da vedere. Intanto abbiamo imparato che non esistono medicinali senza effetti collaterali. Dei due nuovi che si avvicinano non conosciamo ancora l’impatto su tutti i pazienti, ma se li autorizzeranno saremo sicuri che il rapporto beneficio-rischio sarà favorevole. Poi non sappiamo quali controindicazioni avranno – prosegue l’esperto –. Cioè se chi ha certe patologie non potrà usarli. Poi non funzioneranno al 100%. Di sicuro, però, un aspetto positivo si conosce già: si assumeranno per via orale e la distribuzione sarà più facile».

Rasi: la pandemia ha sbloccato la ricerca sui farmaci anti-virali

«Si è messo in moto un meccanismo virtuoso – aggiunge Rasi riguardo la ricerca di nuovi farmaci anti Covid – che per quanto riguarda la ricerca degli anti virali si era fermato ai tempi dell’Hiv. Per tanti anni si è rimasti fermi, considerando le malattie virali non curabili o in grado di risolversi da sole. È stato un errore e questa pandemia ha certamente sbloccato la ricerca». Ma critica gli annunci troppo facili da parte dell’industria che «dà comunicazioni un po’ trionfalistiche. E sempre più anticipate, perché parla ai suoi investitori. Ecco, voglio rassicurare le persone sul fatto che l’Ema li ascolta, ma non si fa condizionare: perché deve rispettare le sue procedure. Anzi “l’annuncite” – prosegue l’esperto su Repubblica – è controproducente perché fa irrigidire l’agenzia».

Pillola anti-Covid, «il virus diventerà endemico grazie al vaccino e ai nuovi farmaci»

E non è ancora tutto. Ricerca e addetti ai lavori lavorano a una manovra a tenaglia per sconfiggere e curare il coronavirus. A un combinato disposto che leghi proficuamente oltre ai nuovi farmaci che affiancheranno i vaccini, il ruolo e l’importanza degli anticorpi monoclonali: «Fino ad ora un po’ sottoutilizzati», sottolinea Rasi nella sua disamina. «Uno dei problemi oggettivi con questi medicinali – aggiunge allora l’esperto – è la logistica. La difficoltà di organizzare la somministrazione in un momento come questo, nel quale il sistema è sotto pressione. Ci sono stati problemi con quelli di prima generazione, che non coprivano le varianti. Ma anche problemi di diffusione e di organizzazione sul territorio. Il loro potenziale però è alto. Sia per quanto riguarda quelli disponibili. Che quelli che arriveranno tra un po’ e si somministreranno intramuscolo».

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