Nomine Rai, Cerasa e Travaglio finalmente d’accordo su Conte: «È un lottizzatore fallito»

18 Nov 2021 15:16 - di Michele Pezza
Conte

«Da avvocato del popolo Giuseppe Conte è diventato il difensore della lottizzazione». È il giudizio netto espresso da Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio, che commenta così la presa di posizione dell’ex presidente del Consiglio Conte il quale ha annunciato, dopo il flop sulle le nomine a viale Mazzini, che il M5S non parteciperà più alla trasmissione della Rai. «Penso – sostiene Cerasa – che sia una presa di posizione da parte di un leader che deve imparare a masticare un po’ di politica perché è un gesto goffo, sgrammaticato politicamente privo di senso». Un giudizio a dir poco severo, quello del direttore, ma che coglie nel segno, come ben evidenzia la seconda parte dell’articolo.

Il Foglio: «L’ex-premier impari a masticare politica»

«O scegli di stare fuori da una trattativa e rivendichi il voler mettere la politica fuori dalla Rai – vi si legge -, oppure se accetti di sederti ad un tavolo e neanche riesci a conquistare quello che vorresti conquistare, poi fai soltanto una doppia brutta figura. Da una parte perché dimostri la tua incapacità di mediare e, dall’altra, perché non riesci neanche a dimostrare alla tua base di post-populisti che il tuo partito è diverso dagli altri. Dimostri semplicemente – conclude Cerasa – che il tuo partito è come gli altri ma non bravo come gli altri». Difficile dar torto a Cerasa. Tanto più che la deludente performance di Conte in veste di lottizzatore Rai non è passata inosservata neanche a latitudini più “amiche” rispetto a quelle Foglio.

Il Fatto: «Conte inabile a certi giochetti»

Scorrere, per credere, il consueto editoriale di Marco Travaglio, il cui rattoppo, tuttavia, è risultato peggiore del buco. Eccolo: «Conte, oltreché dalla sua correttezza che lo rende inabile a certi giochetti, è stato indebolito dalle contromanovre di Di Maio che ha avallato le nomine antigrilline (…)». Che è come dire che è troppo fesso per far politica. Se così, resterebbe solo da capire per quale motivo lo stesso Travaglio si ostini a celebrarlo come leader e a rimpiangerlo come statista. La lottizzazione dei tiggì del servizio pubblico ha sempre anticipato gli equilibri politici nazionali. Mai però si era incaricata di svelare l’inadeguatezza di un capo politico. Almeno finora. Rai, di tutto di più.

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