Mattarella: «La lingua italiana è il pilastro della nostra identità. Va tutelata e tramandata»

29 Nov 2021 12:07 - di Redazione

“Il genio di scrittori di opere di affascinante valore e perdurante modernità ha conferito dignità all’idioma italiano. Prima ancora che le istituzioni lo adottassero come lingua nazionale. L’italiano, in altri termini, è figlio della creatività. E  è strumento espressivo di questa creatività. Apprezzata e ammirata a livello internazionale”. Così il presidente Mattarella aprendo alla Farnesina gli Stati Generali della Lingua e della Creatività italiane nel mondo. Che celebrando l’italiano ne ha sottolineato la modernità e il dinamismo.

Mattarella: la lingua italiana è il pilastro della nostra identità

“Quello di Cielo d’Alcamo, Jacopone da Todi o dei poeti dello stil novo è un italiano per noi pienamente intellegibile. Dove abbondano parole ed espressioni di uso tuttora corrente”. Senza quella lingua – osserva Mattarella –  così duttile ed espressiva, non sarebbe stato possibile a Dante condurci in un viaggio che è testimonianza della sete di infinito insita nel cuore dell’uomo”. Per il presidente della Repubblica la lingua rappresenta “un pilastro” della nostra identità. Da salvaguardare, tutelare e trasmettere.

“Ambasciatrice di italianità nel mondo”

“Ci attende un impegno globale e a favore dell”italiano di domani. La lingua che abbiamo il dovere di tutelare, promuovere e tramandare. Per cittadini attivi nella propria comunità e nel mondo, attenti, ispirati, creativi. Coscienti del proprio passato, consapevoli del presente, aperti alle sfide del futuro”. La lingua italiana – ha detto ancora il capo dello Stato – è ambasciatrice del nostro Paese nel mondo. Proiettando all’estero un’immagine suggestiva e avvincente.

“La lingua è il tessuto connettivo di tutte le espressioni”

“Oggi l’italiano nel mondo risuona attraverso molteplici espressioni. Nel modo di fare impresa così come nella letteratura, nel cinema, nella musica, nel volontariato, nell’arte della cucina. Possiamo aggiungere: nella scienza e nello sport. Di queste diverse sfaccettature dell’italianità la nostra lingua è il tessuto connettivo”.

“Un polo di attrazione, interesse e ammirazione”

Studiato da oltre due milioni di persone – ha ricordato il Capo dello Stato- l’italiano “si conferma anno dopo anno un vero e proprio polo di attrazione. Per chi guarda al Belpaese con curiosità, interesse, ammirazione. Non soltanto per i nostri connazionali e per le generazioni di italo-discendenti all’estero. Ma anche per chi sceglie di avvicinarsi alla civiltà italica. Perché attratto dalla storia, dall’arte, dall’eccellenza delle nostre produzioni”. In altre parole, nel suo duplice ruolo di interprete e di vettore delle energie creative, “la lingua rappresenta la prima ambasciatrice del ‘saper essere’ e del ‘saper fare’ italiano”.

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