Madri e padri che ostacolano il rapporto dei figli con l’altro genitore costretti a pagare i danni
Rischia di dover pagare una sanzione ma anche i danni ai propri figli la madre o il padre che ostacola il rapporto con l’altro genitore perché la responsabilità genitoriale crea un vero e proprio obbligo di comportarsi in modo coerente con la serena crescita dei figli.
Lo ha stabilito il Tribunale di Venezia che ha disposto, con la sentenza 2043, il pieno accoglimento delle domande “sanzionatorie” e “risarcitorie” in capo ad un genitore “per i comportamenti avversari ostativi all’attuazione del regime di affidamento delle figlie e per loro pregiudizievoli”.
Hanno trovato integrale accoglimento le richieste della moglie difesa dall’avvocato Giorgio Vaccaro, tese da un lato a sanzionare il comportamento dell’altro genitore, che, scrivono i giudici, ha reso “necessari mezzi coercitivi e successivamente ha tentato di sabotare gli incontri” con la prole e dall’altro a risarcire la stessa prole, per il danno alla crescita connesso con le turbative subite.
Il Tribunale di Venezia ha così condannato il genitore il cui comportamento è stato ritenuto inadeguato dai magistrati, ad una sanzione amministrativa simbolica di 3.000 euro condannandolo anche ad un vero e proprio “risarcimento del danno” quantificato in diecimila euro in favore delle figlie per il pregiudizio causato con il comportamento tenuto. E questo in quanto “si è rifiutato” di rispettare quanto disposto con l’ordinanza ed ha costantemente ostacolato le modalità di affido della prole costringendo il giudice ad allontanare la prole, con il conseguente danno alla loro crescita serena.
”La sentenza – dice l’avvocato Vaccaro – ha come specifico precedente quella del Tribunale di Modena del 2020 che rilevava l’oggettiva inidoneità alla condivisione dell’esercizio della responsabilità genitoriale in termini compatibili con la tutela dell’interesse primario del minore e portò, in quel caso, non solo all’affido esclusivo della minore al padre ma anche ad una valutazione del danno, per lesione della sfera affettiva, con la conseguente condanna della madre al risarcimento di diecimila euro in favore del padre”