L’ira del sindaco di Locri: «Padre Zanotelli difenda Lucano ma non getti fango sulla nostra città»

8 Nov 2021 13:07 - di Mia Fenice
sindaco di Locri

«Padre Zanotelli per difendere Mimmo Lucano si scaglia contro la Città di Locri, definendola “capitale della ’ndrangheta” e fomenta le piazze contro la magistratura. Inaccettabile. Ora basta con gli insulti alla nostra città». Lo scrive su Facebook il sindaco di Locri (Reggio Calabria) Giovanni Calabrese, replicando alle parole pronunciate nel corso della manifestazione a Riace a favore dell’ex sindaco Mimmo Lucano (condannato per illeciti nella gestione dei migranti) da padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano che da tempo si batte contro quelle che definisce “politiche migratorie razziste”.

Il sindaco di Locri contro Padre Zanotelli

«Padre Zanotelli difenda pure Mimmo Lucano ma non denigri la nostra città», osserva Calabrese, che poi riporta le parole del missionario: «Locri, lo chiarisco per chi viene da fuori, è la capitale della ‘ndrangheta, la più potente organizzazione mafiosa al mondo. E mai possibile che una procura abbia speso due anni per perseguire Mimmo e non il vero obiettivo che è la ‘ndrangheta?».

Il sindaco di Locri: «Condanno le sue esternazioni»

«Non entro nel merito della sentenza e dell’iniziativa pro Lucano – sottolinea il sindaco di Locri –, ma non accetto, anzi condanno le esternazioni di un uomo di Chiesa che definisce Locri “capitale della ’ndrangheta” e ancor di più mette in discussione il ruolo della magistratura. Per anni la nostra città è stata ostaggio della ‘ndrangheta e dei suoi cattivi e sanguinari uomini. Per anni gente onesta e innocente è stata assassinata da questa gentaglia. Per anni abbiamo sofferto e vissuto con disagio e paura».

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi