Caso Ciro Grillo e amici, le accuse della Procura: la giovane “afferrata per la testa e stuprata più volte”

26 Nov 2021 20:59 - di Redazione
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“Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno”, “afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka” e “costretta ad avere rapporti di gruppo” dai quattro che hanno “approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica”. Come ricostruisce l’Adnkronos, eccolo, l’atto di accusa della Procura che ha portato Ciro Grillo, e i suoi tre amici, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, a processo. A partire dal prossimo 16 marzo. Come ha deciso oggi la gup di Tempio Pausania Caterina Interlandi, dopo un’ora di camera di consiglio. Per l’accusa non fu sesso consenziente, come hanno raccontato fin dal primo istante gli indagati, ma violenza sessuale di gruppo.

Caso Ciro Grillo: la ricostruzione della ragazza

E’ stata la presunta vittima, una ragazza italo-norvegese che oggi ha 21 anni, a mettere a verbale tutto quello che sarebbe accaduto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 in Costa Smeralda. “Verso le sei del mattino”, mentre la sua amica Roberta (nome di fantasia ndr) dormiva, la giovane sarebbe “stata costretta” ad avere rapporti sessuali con uno dei ragazzi mentre “gli altri tre indagati hanno assistito senza partecipare”. L’avrebbero poi costretta a bere mezzo bottiglia di vodka contro il suo volere. La “lucidità risultava enormemente compromessa” quando è stata “condotta nella camera matrimoniale dove gli indagati” l’avrebbero costretta ad avere “cinque o sei rapporti”.

Le fotografie ritrovate sui cellulari

A carico dei ragazzi ci sono anche alcune fotografie ritrovate sui cellulari e qualche intercettazione. I magistrati – ricostruisce l’Adnkronos- hanno fatto mettere sotto controllo non solo i telefoni dei ragazzi, ma anche di altre persone. Lo scorso novembre 2020, a oltre un anno dalla vicenda, la procura guidata da Gregorio Capasso ha inviato la notifica della chiusura delle indagini alle difese. Il procuratore Capasso e la sostituta Laura Bassani, che nel frattempo è stata trasferita a Sassari, hanno inserito nel fascicolo le immagini ritrovate nei telefoni che, secondo l’accusa, mostrerebbero gli abusi anche ai danni della seconda ragazza, che dormiva.

La richiesta di rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i suoi tre amici

Poi, la richiesta di rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i suoi tre amici. I nuovi interrogatori, le indagini difensive presentate in questi mesi dalla difesa non sono bastate per fare cambiare idea al Procuratore capo Gregorio Capasso. I magistrati hanno ripercorso nella richiesta di rinvio a giudizio per i quattro giovani genovesi tutte le tappe della vicenda.

La versione fornita dai giovani

I ragazzi, dal canto loro, hanno sempre sostenuto che quella notte, tra il 16 e il 17 luglio 2019, ci sarebbe sì stato sesso di gruppo “ma sempre consenziente”. E per rafforzare la loro tesi hanno raccontato ai magistrati che li hanno interrogati più volte che dopo il primo rapporto, lei e il primo ragazzo, sarebbero andati insieme a comprare le sigarette, e al ritorno, nella villa del Pevero, a Porto Cervo, lei avrebbe avuto rapporti consenzienti con gli altri tre. E che nei giorni seguenti ci sarebbero stati scambi di messaggi con i ragazzi. La denuncia è avvenuta solo successivamente, quando la ragazza era tornata a casa a Milano, quando ha raccontato quanto avvenuto durante una visita alla clinica Mangiagalli.

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