Bibbiano, lo psicoterapeuta Foti condannato a 4 anni col rito abbreviato. La difesa: lui come Tortora
Bibbiano, lo psicoterapeuta Claudio Foti condannato a 4 anni. Con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. La procura aveva chiesto sei anni di condanna per le accuse di abuso d’ufficio, frode processuale e lesioni gravissime (ipotesi di reato formulata per la presunta alterazione psichica di una paziente). La difesa di Foti scomoda Enzo Tortora e addirittura Galileo Galilei per far passare lo psichiatra come un martire e un perseguitato e annuncia il ricorso in appello.
L’inchiesta Angeli e demoni
Ma ricordiamo che cos’è stata l’inchiesta Angeli e demoni che vede sotto accusa 24 imputati e che riguarda gli affidi presuntamente pilotati di bambini orchestrati dagli assistenti sociali della Val d’Enza e altri operatori del settore. Foti, fondatore del centro ‘Hansel e Gretel’ i cui operatori erano attivi a Bibbiano, avrebbe alterato lo stato psicologico ed emotivo di una ragazzina.
La pm aveva chiesto per Foti sei anni
In particolare l’avrebbe indotta a confessare presunte violenze subìte dal padre con l’uso della terapia Emdr. Su questo punto “il pm ha contestato a Foti l’intento doloso: nella sostanza, Foti, pur essendo un professionista di lungo corso, avrebbe praticato psicoterapia in modo distorto accettando volontariamente il rischio di causare danni alla ragazzina. E, tutto questo, al fine di lucrare sui bambini, attività diventata molto redditizia.
La madre sostiene che dopo la psicoterapia la ragazza cominciò a fare uso di stupefacenti e divenne aggressiva e violenta. Foti si è difeso in varie interviste sostenendo di avere salvato i bambini a lui affidati, ma il gip nell’ordinanza lo descrive come un uomo in preda a “fanatismo persecutorio”.
Il nome di Foti non compare solo nel caso di Bibbiano
Ma il nome di Foti non compare solo nelle carte di Bibbiano. Fu sempre lui a stendere la perizia per il processo relativo al caso degli abusi all’asilo di Rignano Flaminio: per lui i bambini dicevano la verità ma gli imputati furono tutti assolti. Ma non basta: la Onlus di Foti “fa capolino là dove si sono creati i peggiori mostri nella storia giudiziaria italiana”. E’ presente nel caso dei Diavoli della bassa modenese, nel 1997, quando un gruppo di famiglie di Mirandola e di Massa Finalese è accusato di abusare sessualmente dei figli. Sedici bambini vennero allontanati dalle famiglie.
Un parroco accusato di pedofilia e satanismo morì di crepacuore, una mamma si lanciò dalla finestra, un’altra fuggì in Francia per non farsi togliere il figlio che le cresceva dentro. Nel 2018 l’inchiesta televisiva Veleno, di Pablo Trincia, ha fatto riaprire il caso e suggerito una revisione del processo contro i presunti “pedofili di Mirandola”.
La vicenda di Angela Lucanto
Foti lo ritroviamo come perito anche due anni prima del caso di Mirandola, nel 1995, quando la bimba milanese Angela Lucanto viene strappata alla famiglia in seguito a false accuse di pedofilia sollevate contro suo padre dalla cugina quattordicenne.
Il suicidio di massa di Sagliano Micca
Ancora più cupo il caso di Sagliano Micca, un piccolo paese in provincia di Biella. Qui una moglie separata accusa l’intera famiglia dell’ex marito utilizzando racconti indotti di suo figlio Angelo, di nove anni: il bambino punta l’indice contro la nonna, il nonno, la cuginetta e la zia, oltre che contro il padre. Gli indagati, dubbiosi di avere giustizia come dirà il parroco ai loro funerali, optano per un suicidio di massa. L’inchiesta lascia dietro di sé quattro vittime. Anche in questa oscura vicenda troviamo tra i consulenti il fondatore della Onlus Hansel e Gretel.