Avezzano, la perseguita, la picchia e la minaccia senza tregua: il marito violento è un marocchino
Succede ad Avezzano, dove un marito violento maltratta e minaccia la moglie italiana da subito dopo le nozze. E senza tregua. Oggi la polizia ha messo fine all’inferno domestico della donna. Le indagini sono durate a lungo. E quando la squadra anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Avezzano (L’Aquila), in esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento al coniuge, ha arrestato il marito marocchino di una donna italiana, vessata e maltrattata a lungo, gli elementi di prova emersi e raccolti fino a quel momento a carico dell’uomo erano già molti. Abbastanza da determinare e motivare la segnalazione in Procura a carico del cittadino straniero in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni. E, dunque, ad eseguire l’arresto emesso dal Gip presso il Tribunale di Avezzano.
Avezzano, marito violento maltratta e minaccia la moglie italiana: fermato un marocchino
Già perché l’uomo, in realtà ha cominciato subito, da poche settimane dopo il matrimonio, ad aggredire fisicamente e mortificare psicologicamente, la moglie. Un inferno quotidiano, quello vissuto dalla donna, contraddistinto sin dal primo periodo di convivenza coniugale da una escalation di violenze senza sosta. Dapprima solo verbali e successivamente, nel giro di breve, prepotenze e maltrattamenti degenerati in aggressioni fisiche e minacce di morte. Abusi fisici e mentali che poi, con i dissapori acuiti dal malcontento per l’affidamento ad una casa-famiglia del loro figlio minorenne, sono drammaticamente peggiorati. Tanto che la vittima ha riferito alla polizia di temere per la propria incolumità, in quanto aveva paura di uscire di casa senza l’autorizzazione del marito, che era solito telefonarle insistentemente per controllarne ogni suo spostamento.
Divieto di avvicinamento: il marito violento non potrà comunicare con la moglie in alcun modo
Scattate le indagini, infatti, gli elementi raccolti dagli investigatori hanno consentito alla Autorità Giudiziaria di confermare i gravi indizi di colpevolezza e la possibilità di reiterazione dei reati, circostanze che hanno giustificato la misura cautelare eseguita oggi. E in base alla quale, l’indagato non potrà avvicinarsi alla moglie ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna, mantenendo una distanza di almeno 500 metri. E non potrà comunicare con lei in alcun modo. Neppure telefonicamente.