Tarchi: «I gruppuscoli di estrema destra sono un fenomeno marginale, parlarne è tempo perso»
L’estrema destra in Italia? “Un fenomeno marginale che coinvolge gruppuscoli di scarsa consistenza”. Così Marco Tarchi, intervistato da la Stampa, ridimensiona l’eco dell’inchiesta di Fanpage. Che ha prodotto l’ennesimo processo mediatico a Fratelli d’Italia. Nessun pericolo fascista alle porte, tempo perso, fa capire tra le righe il politologo e docente universitario.
Tarchi: FdI parla anche alla destra cresciuta con De Felice
Anche sui tempi e le modalità della presa di distanza di Giorgia Meloni dal nostalgismo fascista nessuna ‘truffa’. Il politologo ‘esperto’ di destra, un passato giovanile da eretico, respinge la vulgata della stampa di questi giorni. Che accusa la leader di FdI di ambiguità e di strizzare l’occhio all’elettorato radicale. “In Italia esiste una consistente area di opinione che, pur non sognando alcuna restaurazione di un regime autoritari, e non avendo nessuna vocazione alla violenza, del fascismo ha una immagine d’insieme più vicina a quella che emerge dagli studi Renzo De Felice, che non a quel Male Assoluto descritto da alcune ‘autorità morali’ e parti politiche del nostro paese. Fratelli d’Italia guarda anche a loro”.
La scelta di Fini fu opportunistica. Oggi sarebbe un suicidio
Tarchi sottolinea poi la differenza tra rielaborare e rinnegare, confermano di considerare il ripudio finiano del fascismo come male assoluto una scelta opportunistica da non ripetere. “Quella di Fini fu una scelta improvvisata, mal digerita dal suo elettorato, che finì col respingerla. Ripetere quell’errore sarebbe politicamente suicida”. Che cosa è oggi la destra? Tarchi ribadisce la sua antica lezione che negli anni ’80 spiazzò la narrazione comune di destra e sinistra. “Si può iniziare col dire che di destre ce ne sono molte. E che fra di esse le distanze ideologiche sono, su vari temi, molto pronunciate. Destra e sinistra sono categorie eterogenee. Buone per capire alcune dinamiche della politica del XIX e di parte del XX secolo, inadatte alla comprensione dello scenario attuale”.
FdI e Lega trascurano la lezione di Gramsci
Tarchi non ha dubbi sul principale errore delle varie destre italiane. Trascurare la lezione gramsciana sottovalutando il “peso dell’azione culturale nell’influenza sulle mentalità collettive”. Chi non si impegna nella lotta per l’egemonia culturale – osserva il politologo – è sconfitto in partenza, almeno nel medio e lungo periodo. “È una lezione che le destre attuali, tutte intrise di un miope pragmatismo, si rifiutano di imparare”. Classe dirigente mediocre, come accusano gli avversari? Non proprio. “Bisogna tener presente che si tratta di due partiti che, per le loro tendenze anti-establishment, non hanno raccolto sin qui particolare credito negli ambienti che contano”. L’inversione avverrà solo quando le destre riusciranno a governare il paese per un periodo non breve.