Retroscena, il repulisti di Conte inizia da Crippa: assalto al capogruppo tra urla e minacce di sconfessione

20 Ott 2021 13:58 - di Redazione
conte

Superato il voto, inizia dalla questione dei capigruppo a Camera e Senato la resa dei conti nel M5S, al centro ieri di una riunione di fuoco, con tanto di urla che, raccontano, si sono sentite nei corridoi. Il primo a farne le spese è Davide Crippa, capogruppo uscente il cui mandato scade formalmente a fine anno, ma contro il quale si è messa in moto la macchina dei contiani che puntano a una più rapida sostituzione. Sullo sfondo resta l’irrisolta contesa tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, il quale giusto qualche giorno fa ha condiviso sul suo blog un articolo del capogruppo in scadenza.

Nel M5S l’assalto dei contiani a Crippa

Secondo la ricostruzione dell’Adnkronos, nella riunione di ieri a scagliarsi contro Crippa sarebbero stati in particolare i contiani Riccardo Ricciardi e Francesco Silvestri, rispettivamente vice capogruppo e tesoriere. L’obiettivo di Conte sarebbe quello di far coincidere l’imminente votazione del capogruppo al Senato con quella alla Camera, anche in vista dell’inizio delle trattative sul Capo dello Stato. Per riuscirci, però, bisogna che Crippa si faccia da parte.

«Non parli più a nome di tutti»

«Non parli più a nome di tutti», sarebbe stato l’avvertimento al capogruppo uscente, che però a farsi da parte non ci penserebbe proprio. E, secondo l’Adnkronos, in assenza di un passo indietro, i contiani sarebbero pronti a chiederne pubblicamente le dimissioni. Anche perché, argomentano, «un capogruppo in scadenza non può trattare con gli altri gruppi per il Quirinale. Serve una guida pienamente legittimata». Dietro tanta fretta (e furia), però, potrebbe esserci anche la solita questione delle lotte interne e di vertice tra Grillo e Conte: non è passata inosservata, infatti, la condivisione, il 16 ottobre, di un articolo di Crippa da parte dell’Elevato.

I contiani negano la faida: «Sintonia tra Conte e Grillo»

Sempre i contiani assicurano che da quel punto di vista va tutto bene e tra Conte e Grillo c’è sintonia sulle nomine, a partire proprio dalla composizione delle squadre di Camera e Senato. Ma certo i segnali sembrano dire altro. Silvestri, dal canto suo, nega di aver sfiduciato Crippa, durante la riunione dei “veleni” di ieri. «Macché…», si è limitato a dire, mentre Ricciardi si è trincerato dietro il più classico dei “no comment”.

Conte alla difficile partita del nuovo organigramma M5S

I nomi in pole per la sostituzione di Crippa sono quelli di Alfonso Bonafede e Lucia Azzolina. «Ma alla fine Crippa potrebbe decidere di ricandidarsi per fare uno sgarbo a Conte…», ipotizza un eletto. L’elezione del capogruppo viene considerata un tassello cruciale in vista della composizione della nuova segreteria. Nei prossimi giorni Conte dovrebbe alzare il velo sulla squadra dei vicepresidenti, che dovrebbero essere più di quattro: molto accreditate, fra le altre, le candidature di Alessandra Todde (sottosegretaria allo Sviluppo economico), Paola Taverna (vicepresidente del Senato) e Mario Turco (ex sottosegretario a Palazzo Chigi ai tempi del secondo governo Conte).

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