Morti in corsia, assolta l’ex infermiera Daniela Poggiali. Cancellati un ergastolo e una condanna a 30 anni

25 Ott 2021 19:55 - di Redazione

È tornata in libertà. Ed è ‘felicissima” dopo una lunga vicenda giudiziaria iniziata nel 2014  e ben sei sentenze. Doppia assoluzione per Daniela Poggiali, l’infermiera imputata per l’omicidio di due pazienti morti in corsia all’ospedale di Lugo, in provincia di Ravenna.

Morti in corsia, assolta l’ex infermiera di Lugo

La Corte di assise di appello di Bologna l’ha assolta perché il fatto non sussiste nell’appello ter per entrambi i casi di morte in corsia. Quella di Rosa Calderoni, 78enne morta l’8 aprile del aula erano presenti la sorella e il cognato, che appena la Corte ha letto il dispositivo si sono avvicinati a lei. “Sono felice, non poteva che andare così”, ha detto la donna.

Nel caso della paziente donna si partiva da un ergastolo, due volte riformato da assoluzioni in appello. Poi annullate da altrettante Cassazioni. Per la morte dell’uomo invece era stata condannata a 30 anni in primo grado. In entrambi i casi per la Corte di Assise di appello, il fatto non sussiste.

Annullato un ergastolo e una condanna a 30 anni

I giudici hanno ordinato l’immediata scarcerazione per l’ex infermiera, accusata di aver ucciso i suoi pazienti in ospedale a Lugo. La donna potrà raggiungere Forlì, dove è in custodia cautelare, e poi sarà di nuovo libera. Come accadde dopo mille giorni di carcere con la prima assoluzione  nel luglio 2017.

Sesta sentenza per la donna degli scandali

Si tratta dunque della sesta sentenza per l’ex infermiera, dopo l’ergastolo in primo grado, e le due assoluzioni cassate dalla Suprema Corte. L’accusa era quella di aver ucciso i due anziani somministrando loro dosi di potassio sullo sfondo, accusa della quale si è sempre detta innocente. “Sono stata accusata di aver sostituito il prelievo effettuato con quello di un altro paziente. È qualcosa di folle, non è successo, io ho preso il prelievo fatto e quello ho inviato al laboratori”. La donna è anche stata al centro di polemiche per alcune foto choc che la ritraevano in posa sorridente con i pollici all’insù accanto al letto di un paziente morto.

 

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