La mania dei selfie ha fatto 379 morti, la maggior parte in India sporgendosi dai treni

27 Ott 2021 13:42 - di Silvio Leoni

La mania dei selfie ha fatto, dal 2008, 379 morti. Il dato, sorprendente e drammatico, è emerso grazie ad uno studio spagnolo della iO Foundation, che è in via di pubblicazione sul ‘Journal of Travel Medicine’, e di cui l’emittente francese Bfm-Tv ha fornito alcune anticipazioni da brivido.

In base alla ricerca, sono, dunque, almeno 379 le persone morte accidentalmente tra il gennaio del 2008 e il luglio del 2021, mentre tentavano di immortalarsi con un selfie in varie parti del mondo.

Lo studio della iO Foundation indica inoltre che, solamente dall’inizio del 2021, si sono verificati 31 incidenti mortali di questo tipo, con una chiara tendenza al rialzo.

Un’esame della casistica mostra che la maggior parte dei decessi, 216 per la precisione,  dovuta a cadute, mentre le altre principali cause di morte sono legate ai mezzi di trasporto (incidenti stradali, incidenti ferroviari, ecc.) e ad annegamento.

C’è poi un numero non irrilevante di incidenti dovuti ad un uso improprio di armi da fuoco (24), elettrocuzioni – cioè morti a causa della corrente elettrica – , e 17 decessi sono stati causati da attacchi di animali selvatici mentre la vittima si stava scattando un selfie.

Per la realizzazione dello studio, i ricercatori hanno tenuto conto, tuttavia, solo degli eventi pubblicati sulla stampa o su comunicati stampa a partire dal 2008, escludendo di fatto i decessi non riportati dai media. E c’è da immaginare, dunque, che i morti siamo molti molto di più.

La ricerca rileva inoltre che in un caso su tre il protagonista dell’incidente mortale era in viaggio.

Nella classifica dei Paesi dove si sono verificati il maggior numero di incidenti l’India è al primo posto con 100 morti dal 2008.

Seguono gli Stati Uniti, con 39 morti e la Russia con 33.

“I dati per l’India si spiegano in parte con il fatto che molte persone nel Paese si fanno selfie mentre si sporgono dal finestrino o dalla porta dei treni“, ha spiegato Cristina Juesas, una delle cofirmatarie dello studio, ai microfoni di Bfm-Tv.

La ricercatrice ha inoltre rilevato che i più esposti al rischio di incidenti, sono i giovani, come conferma l’età media delle vittime di 24,4 anni.

Nel complesso, di tutte le vittime, il 41 per cento sono giovani sotto i 19 anni.

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