Con l’obbligo del green pass l’Italia rischia il caos, ma si parla solo di fascismo. Ecco i settori più critici

12 Ott 2021 9:50 - di Mia Fenice
green pass

Mezza Italia da venerdì rischia di essere paralizzata. Le conseguenze più immediate dell’obbligo del green pass sul lavoro e delle sospensioni collegate potrebbero abbattersi su sicurezza, trasporti, farmacie e famiglie. Ma il governo tira dritto. Come si legge su La Verità, «esiste un caos conclamato, plateale nella sua violenza, provocato da un manipolo di antropoidi (peraltro ben noti da tempo alle forze dell’ordine) che si infiltrano in piazza nelle manifestazioni, screditandone l’afflato democratico e partecipativo. Ed esiste un caos più discreto, indotto da norme cervellotiche e talvolta contraddittorie, che può bloccare per mesi un intero Paese, infliggendo un colpo mortale alle attività produttive ed economiche, cancellando intere categorie di lavoratori e gettando nella disperazione famiglie che non sanno come provvedere ai bisogni dei meno tutelati».

Green Pass per le forze dell’ordine

Il quotidiano diretto da Belpietro ha stilato una lista delle categorie che potrebbero bloccare il Paese. Guardiamole nel dettaglio. Con l’obbligo di green pass per le forze dell’ordine, il territorio  potrebbe essere ulteriormente indebolito. Infatti al problema degli organici da sempre sottodimensionati bisognerà aggiungere quello di circa un migliaio di poliziotti, ai quali potrebbe scadere il green pass durante un servizio di pattugliamento. Stessa musica per  carabinieri e altre forze armate. Un dato che è già stato segnalato dai sindacati di categoria.

Logistica e trasporti di merci

Altro versante è quello della logistica e dei trasporti di merci. Secondo una stima, scrive il quotidiano,  fatta da operatori del settore, con l’entrata in vigore dell’obbligo di green pass si rischia il blocco di ottantamila camion. Numeri da capogiro che potrebbero avere delle ripercussioni  disastrose sulla grande distribuzione e sulla consegna di generi di prima necessità.

Green pass, per baadanti, colf e baby sitter

Altro punto. Badanti, colf e baby sitter, figure indispensabili per la cura di anziani, malati e bambini. Anche qui a parlare sono i numeri. Per le badanti, scrive il quotidiano, c’è il problema di circa un milione di persone non ancora vaccinate o che sono state vaccinate nei Paesi dell’est con vaccini non riconosciuti dall’Ema. Secondo le nuove norme, queste – al pari di colf e baby sitter – dovrebbero essere sollevate dal proprio incarico nell’ipotesi in cui non regolarizzassero la propria posizione. E arriviamo al nodo centrale del problema, ovvero la valanga di richieste di tamponi che nei prossimi giorni si abbatteranno sulle farmacie.

Farmacie ingolfate e paralizzate le attività ordinarie

I farmacisti hanno sollevato il problema senza essere ascoltati. Le richieste di tamponi che arriveranno nelle farmacie  rischiano infatti di ingolfare e paralizzare le attività ordinarie.  Sempre secondo stime in difetto, scrive La Verità, «se solo 7 milioni degli oltre 8 di cittadini non vaccinati facessero un test ogni 48 ore, il sistema collasserebbe, non essendo materialmente possibile fare in una manciata di giorni ciò che è stato fatto finora dall’inizio della pandemia».

Fabbriche, trasporto marittimo e agricoltori extracomunitari

Un problema, questo, che riguarda anche le fabbriche. A rischio paralisi anche il comparto del trasporto marittimo: qui saranno tra 15 e 20.000 i marittimi che non potranno più portare le merci in Italia o operare su imbarcazioni italiane, in quanto provenienti da paesi in cui il vaccino cui si sono sottoposti non è riconosciuto in Ue. E infine stesso problema incombente per i numerosissimi lavoratori agricoli provenienti da paesi extracomunitari.

«Uno scenario inquietante, – conclude La Verità – di fronte al quale – nel malaugurato caso si traducesse in realtà – il governo non potrebbe appellarsi ad alcun alibi, visti i numerosi e reiterati allarmi in questo senso che gli sono stati rivolti».

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