Calenda e il Pd accusano Michetti di antisemitismo. La replica: la Shoah punto più basso della storia

9 Ott 2021 19:02 - di Redazione

Il Pd, con l’appoggio di Carlo Calenda, che doveva mantenersi neutrale ma sta spudoratamente facendo campagna elettorale per Gualtieri, tentano l’affondo finale contro Enrico Michetti: con un’accusa pesantissima e infamante, quella di antisemitismo. 

Non c’è da stupirsene: sono giorni che la destra è sotto attacco per l’inchiesta di Fanpage sulla presunta “lobby nera” e non poteva mancare altro fango. E visto che Michetti non ha mai frequentato ambienti neofascisti l’attenzione si incentra su un articolo a sua firma scovato sul sito di Radio Radio. Un articolo (che risale a due anni fa) che contiene, è vero, alcune righe superficiali, sbagliate e censurabili sugli Ebrei ma che non sono sufficienti a fare di Michetti una sorta di neonazista.

In ogni caso, perché ognuno si faccia la sua idea, riproponiamo per intero la parte incriminata dell’articolo: “Ogni anno si girano e si finanziano 40 film sulla Shoah, viaggi della memoria, iniziative culturali di ogni genere nel ricordo di quell’orrenda persecuzione … e sin qui nulla quaestio, ci mancherebbe.  Massimo rispetto per chi è stato trucidato da barbari assassini senza scrupoli per la sola “colpa” di appartenere ad una etnia o ad una confessione religiosa, ma mi chiedo perché la stessa pietà e la stessa considerazione non viene rivolta ai morti ammazzati nelle foibe, nei campi profughi, negli eccidi di massa che ancora insanguinano il pianeta?  Perché in questi casi c’è una tendenza a dimenticare?  Perché il buonista prova un senso di fastidio, quasi di insofferenza al ricordo di morti ammazzati magari soltanto perché ITALIANI ? Forse perché non possedevano banche, forse perché non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta, forse perché si doveva nascondere qualche scomoda compromissione, forse perché era gente semplice, forse perché italiani troppo soli ritenuti dalla Patria marginali e quindi sacrificabili (una sorta di scalpo da consegnare al vincitore), forse perché totalmente indifesi … donne e bambini buttati nei dirupi carsici, legati tra loro, a morire per i traumi o lasciati agonizzanti fino a quando la risalita delle acque nelle fosse non li avesse annegati.  Le leggi razziali, l’olocausto, come del resto la tratta degli schiavi, ed ogni altra forma di abominio contro gli esseri umani segna il punto più basso della storia dell’uomo.  Ma fare ciniche ed opportunistiche distinzioni è altrettanto ignobile e vergognoso“.

Carlo Calenda accusa Michetti di riproporre i luoghi comuni dell’antisemitismo e il deputato del Pd Emanuele Fiano ha parlato di affermazioni di cui il candidato del centrodestra dovrà vergognarsi a vita. Michetti ha replicato respingendo le accuse: “La Shoah è stata unica nella sua disumanità contro uomini e donne che non avevano nessuna colpa, il punto più basso della storia. Ci vuole la massima vigilanza e unità di tutti contro ogni forma di antisemitismo affinché quello che è accaduto non si ripeta mai più, nemmeno sotto altre vesti. Ricordare altre tragedie della storia non aggiunge o toglie nulla all’Olocausto che rappresenta un unicum che ci deve aiutare a riflettere ed agire contro ogni forma di razzismo e discriminazione. Bisogna puntare sull’educazione alla memoria”.

 

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