Salvini in Vaticano: dopo le divergenze sui migranti e diritti civili incontra l’arcivescovo Gallagher
Salvini in Vaticano: domani sarà il “grande giorno”. L‘arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, riceverà Oltretevere il leader della Lega. Dunque, tra 24 ore, il calendario istituzionale e il diario di bordo politico del numero uno del Carroccio, segneranno in rosso la realizzazione di una tappa importante. Un evento che potrebbe segnare una svolta nei rapporti tra Salvini e la Chiesa.
Salvini in Vaticano: domani è il grande giorno
Dunque, dopo una lunga attesa. Nonostante rumors di incontri annunciati e (auspicati) con le gerarchie ecclesiastiche, il D day è fissato per domani, quando il segretario leghista varcherà per la prima volta, almeno ufficialmente, le soglie dello Stato pontificio, dove è atteso dal “ministro degli Esteri” Vaticano, Richard Gallagher
Top secret i temi dell’incontro di cui è venuta a conoscenza l‘Adnkronos.Il riserbo resta assoluto. Ma è facile immaginare che sarà l’occasione per l’avvio di un confronto più serrato con il Vaticano anche su temi divisivi: come l’immigrazione. E non solo visto e considerato che ora Salvini è a capo di un partito del centrodestra che stato dando il suo sostegno al governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi.
Un appuntamento che segna un punto di svolta nei rapporti tra il leader leghista e la Santa Sede
La prima “visita ufficiale”, apprende l’Adnkronos, rientrerebbe infatti in una strategia politica precisa, con l’obiettivo di riannodare i fili del dialogo Oltretevere, evitando tensioni su questioni da sempre sensibili. A cominciare dalla gestione dei migranti, appunto. Che ha maggiormente segnato le distanze, negli ultimi tempi, tra Lega e istanze vaticane: più volte Papa Francesco ha richiamato all’accoglienza tout court, facendo storcere il naso ai vertici del Carroccio.
Salvini in Vaticano, dalle divergenze su migranti e diritti civili all’incontro di domani
Ma anche sui diritti civili si sono registrate tensioni: Papa Bergoglio, nell’ottobre dello scorso anno, tra lo scalpore generale, disse, aprendo alle unioni civili tra omosessuali, che anche loro «sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia». Pur essendo stato il Pontefice altrettanto chiaro nell’esprimere un fermo no del Vaticano alle benedizioni delle unioni gay. Arrivato, come sappiamo, in risposta a una prassi che alcuni sacerdoti hanno tentato di accreditare in giro per il mondo, in nome di principi e valori che, prescindendo da dottrina e pratica, hanno fatto propri. E in risposta ai quali dalla Santa Sede è tornato a ridefinire contorni e confini il “responsum” della Congregazione per la Dottrina della Fede. Una replica chiara e netta con cui la Chiesa ha detto no alla benedizione delle unioni omosessuali. Anche se si tratta di relazioni stabili.
Salvini in Vaticano: un graduale percorso di avvicinamento…
Dunque, al di là di ogni ragionevole dubbio. E rispedendo al mittente qualunque recriminazione su presunti intenti discriminatori, il documento dell’ex Sant’Uffizio ha ricevuto anche l’ok del Papa. Confermando che: il matrimonio è solo l’unione indissolubile tra un uomo e una donna. Una posizione netta e precisa, sicuramente più vicina alla linea del centrodestra rispetto ad altre speculazioni sul tema mosse dalle sinistre. E che Salvini non ha mai negato di non vedere di buon occhio. E comunque considerate più vicine a una sorta di “cattolicesimo democratico” di altre forze politiche.
… Accelerato dalla “benedizione” del cardinale Ruini
Così, il processo di avvicinamento è andato avanti, maturando nel tempo. E l’incontro di domani potrebbe rappresentare la chiave di volta. L’apice di un percorso che, nel novembre del 2019, portò Salvini ad incassare la “benedizione” del cardinal Ruini, che dal Corsera disse: «Salvini ha notevoli prospettive davanti a sé. Però deve maturare. Il rosario? Un modo per affermare il ruolo della fede», asserì l’ex capo della Cei, difendendo il leader leghista, dopo i tanti attacchi strumentali sferrati contro il rosario mostrato nelle piazze da Salvini.
Salvini ricevuto dal religioso che intervenne nella discussione parlamentare sul Ddl Zan
Non solo. E particolarmente significativo che l’arcivescovo Gallagher, che domani vedrà Salvini, sia proprio l’uomo che lo scorso giugno si è fatto carico della nota “verbale” Vaticana allo Stato italiano, con cui ha reso noto il disappunto della Santa Sede sulla legge Zan. Chiedendo una “riflessione” sul Ddl sull’omofobia ai tempi in discussione in parlamento. Un’iniziativa intorno alla quale, come noto, si scatenarono gli strali della sinistra e degli intellettuali salottieri radical chic, arrivando addirittura a paventare, prima. E denunciare, subito dopo, addirittura rischi di violazione di quanto previsto dal concordato Stato-Chiesa. Un intervento che, invece, il leader della Lega fu tra i primi ad applaudire e abbracciare. Difendendo a sua volta a spada tratta il passo del Vaticano da chi accusava i cattolici di ingerenza nelle vicende italiane.