“Eitan viene tenuto dai nonni come il detenuto di una prigione di Hamas”. La drammatica denuncia dello zio

14 Set 2021 12:52 - di Laura Ferrari
Eitan nonni

«La famiglia Peleg tiene Eitan in un buco, come un detenuto in una prigione di Hamas»: è l’accusa choc contro i nonni del bimbo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. In un’intervista a N12 da Or Nirko, zio del piccolo Eitan, dopo la decisione del nonno materno di portare il bambino in Israele. Or Nirko è il marito di Aya Biran, affidataria in Italia di Eitan. “Tengono il bambino – ha denunciato lo zio – come vengono tenuti i soldati israeliani nelle prigioni di Hamas”.

 

Indagati entrambi i nonni di Eitan per rapimento

“Il fratello di Aya è andato all’ospedale di Sheba e non ha trovato Eitan”, ha aggiunto Or Nirko. Ieri la nonna di Eitan, Etti, in dichiarazioni alla radio israeliana 103Fm, aveva difeso la famiglia dall’accusa di sequestro e sostenuto, come riportava il Jerusalem Post, che Eitan stesse effettuando controlli e terapie presso lo Sheba Medical Center di Tel Hashomer. “Le autorità di Israele devono sapere che Eitan è stato rapito – ha incalzato – E’ prigioniero. La famiglia Peleg si rifiuta di dire dove si trovi”. Di qui la pesante accusa: “Come i soldati prigionieri di Hamas, così nascondono Eitan in qualche buco”. E ancora: secondo Or Nirko, “questa famiglia” fa “esclusivamente il proprio interesse”.

In ospedale il bambino non c’è più

”Il nonno materno di Eitan” è ”una persona problematica e inaffidabile”. Portando il nipote in Israele e sottraendolo al suo tutore legale ”ha commesso un reato per la legge italiana e la legge israeliana”. Per questo, ”sono sicuro che il bambino verrà riportato in Italia nei prossimi giorni. Probabilmente dopo lo Yom Kippur’‘. La festività ebraica terminerà la sera di giovedì 16 settembre. ”Oppure durante la festa dello Sukkot”, che inizia la sera del 20 settembre per terminare il 27.

Ne è convinto Roberto Della Rocca, medico veterinario italiano che fa parte del partito israeliano sionista di sinistra Meretz al governo, che all’Adnkronos spiega: ”Il consigliere legale del governo israeliano si è confrontato con questa problematica e ha comunicato sia al ministro degli Esteri Yair Lapid, sia al primo ministro Naftali Bennett che è stato commesso un reato contro le convenzioni dell’Aja che sono state firmate anche da Israele nel 1993”.

“Il nonno del bambini è una persona problematica”

Della Rocca descrive il nonno materno di Eitan come una ”persona problematica che è stata in prigione per violenze contro la prima moglie” e spiega che ”più in generale, sin dall’inizio, esiste una problematica tra le due famiglie che è saltata fuori ora”. Inoltre ”la famiglia che è in Israele si lamenta del fatto che, secondo loro, il sistema giudiziario italiano ha deciso in maniera frettolosa di affidare il bambino alla zia paterna”. Ed è ”per questo che si è arrivati a questo gesto, secondo i legali del nonno fatto per disperazione”. Ma si tratta solo di affermazioni ”per difendere una persona che è inaffidabile”.

Anche in Israele il rapimento tiene banco sui media

Intanto anche in Israele, come in Italia, la vicenda del piccolo Eitan sta avendo un forte impatto sull’opinione pubblica. ”Se ne parla, se ne parla molto. Anche perché a Israele non piace essere in una posizione del genere”, afferma Della Rocca. ”Di solito qui da noi avviene il contrario, vengono rapiti e portati all’estero bambini di coppie miste, lei israeliana e lui no, lui israeliano e lei no. Un po’ come succede in Italia con coppie miste, quando uno dei due è musulmano e il bambino viene rapito e portato in Marocco o Tunisia, dove poi scompare”, afferma. ”Non succede mai che rapiscono e portano un bambino in Israele”, conclude Della Rocca, parlando di riflesso di immagine negativa per il Paese.

Nelle foto, i nonni di Eitan, accusati di avere rapito il nipote per tenerlo in Israele. 

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