Alitalia, Rampelli: «È strage aziendale. Il governo trasmetta alle Camere il piano deciso dall’Ue»

21 Set 2021 18:26 - di Renato Fratello
Rampelli

Duro attacco di Fabio Rampelli sul caso Alitalia. «Deploro formalmente la mancata diretta dell’audizione su Alitalia nel corso della quale i deputati, ma non i cittadini, hanno avuto modo di ascoltare le argomentazioni del presidente esecutivo, Alfredo Altavilla, e dell’amministratore delegato di Italia Trasporto Aereo spa, Fabio Lazzerini, sul piano industriale della società». Il vicepresidente della Camera dei deputati partecipando all’audizione dei vertici di Alitalia in commissione Trasporti poi attacca: «L’audizione non è pubblica perché i soggetti auditi non hanno dato il consenso. Gli italiani e i media, hanno il diritto di sapere quale sia il destino di Alitalia e conoscere il piano industriale di un’azienda che evidentemente è già considerata morta e sepolta. Un atteggiamento vergognoso che mortifica il ruolo della Camera dei deputati e di ciò che essa rappresenta: il popolo italiano».

Rampelli: «I vertici Ita hanno negato la diretta della commissione»

E poi ancora. «La vicenda Alitalia-Ita è di una tale delicatezza strategica da essere sottoposta a secretazione. I vertici di Ita oggi hanno negato la diretta della commissione, così come il governo nega la trasmissione alle Camere del piano pesantemente modificato e approvato dalla Commissione Europea. I parlamentari della Repubblica non hanno avuto modo di leggere il documento che ha di fatto sancito la fine di Alitalia, il licenziamento dei suoi lavoratori, la riduzione della flotta, la trasformazione di quella che era una delle migliori compagnie aree al mondo in una nuova compagnia di dimensioni talmente ridotte da far diventare le low cost compagnie di lusso».

«C’è la volontà di cannibalizzare il patrimonio infrastrutturale»

Per Rampelli «questa cortina fumogena su un’azienda strategica per gli interessi nazionali è funzionale alla volontà di cannibalizzare il patrimonio infrastrutturale che Alitalia garantiva e che oggi è messo all’asta. E dire che hanno giurato sulla Costituzione italiana. Il piano – conclude – venga trasmesso alle Camere subito altrimenti resterà per sempre l’onta di un “segreto di Stato” sulla distruzione di uno degli asset strategici dell’Italia».

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