Scuola, a Roma due orari di entrata nei licei: alle 8 (studenti del triennio) e alle 10 (per il biennio)
A Roma arrivano le prime decisioni sulla scuola. Anche per il nuovo anno scolastico ci saranno due fasce d’ingresso per tutti gli studenti delle scuole superiori: alle 8 e alle 10. Il tutto per cercare di evitare superaffollamenti all’interno di bus, treni e metropolitane. In sostanza si segue il percorso già avviato alla fine dello scorso anno scolastico (con qualche modifica) e che aveva provocato tra gli studenti e le famiglie tantissime polemiche. Una misura che fa storcere il muso anche ai presidi che si ritrovano a dover affrontare problemi organizzativi con le entrate scaglionate. Ma come, si legge sul Messaggero, alla fine la Prefettura d’intesa con il Comune e la Regione ha deciso di seguire questa strada.
Scuola, gli orari degli ingressi
Ecco come avverranno gli ingressi. Alle 8 entreranno in aula gli studenti più grandi, quelli degli ultimi tre anni delle superiori. Sono loro quelli che hanno un carico maggiore di studio. Si legge ancora sul Messaggero, «Se iniziassero alle 10 di mattina – spiega l’Associazione Presidi – com’era stato previsto all’inizio, finirebbero le lezioni troppo tardi, in alcuni casi anche alle 5 di pomeriggio». E sarebbe difficile poi chiedere loro, una volta tornati a casa, di fare i compiti fino all’ora di cena. Nella seconda fascia, quella delle 10, entreranno gli alunni dei primi due anni. Asili, elementari e medie avranno invece un turno unico.
Scuola, il nodo dei trasporti
Resta in nodo dei trasporti e delle aule pollaio. Per quanto riguarda i bus oggi in Prefettura è in programma un nuovo vertice sulla scuola. All’ultima riunione la Regione ha annunciato di avere stanziato 22 milioni di euro per assicurare un pacchetto di corse straordinarie. I soldi serviranno per noleggiare pullman privati. L’Astral ne dovrebbe affittare 120, altri 110 dovrebbero essere noleggiati dal Cotral, un centinaio dall’Atac.
Le aule pollaio
Per quanto riguarda le aule e il distanziamento il ministero dell’Istruzione, con una nota del direttore del Dipartimento per il sistema educativo, ha spiegato che la distanza di un metro tra alunni ormai è solo una «raccomandazione». Il quotidiano romano ricorda che l’accordo con i sindacati ha previsto, invece, «il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro qualora logisticamente possibile» e che si mantenga «anche nelle zone bianche la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra». In sostanza, dovranno essere i presidi a decidere come organizzare le classi ricorrendo anche a gazebo e strutture esterne.