Salta il sito delle vaccinazioni della Regione Lazio: Lo staff di Zingaretti: “Sotto attacco dei pirati informatici”

1 Ago 2021 11:31 - di Valter Delle Donne
pirati informatici

Un complotto di agguerriti pirati informatici contro il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti e il suo assessore alla Salute, Alessio D’Amato? Detta così, fa sorridere. Eppure, dalla Regione Lazio sono certi che vi sia un “cyberattacco” in atto. E lo riportano con grande enfasi.

“Potente attacco hacker”

«È in corso un potente attacco hacker al Ced regionale. I sistemi sono tutti disattivati compresi tutti quelli del portale Salute Lazio e della rete vaccinale». Lo ha comunicato in una nota L’Unità di Crisi Covid 19 della Regione Lazio.

«Sono in corso tutte le operazioni di difesa e di verifica per evitare il protrarsi dei disservizi. Le operazioni relative alla vaccinazioni – si spiega nella nota – potranno subire dei rallentamenti. Ci scusiamo per il disagio indipendente dalla nostra volontà».

Il giallo degli hacker: alla Regione Lazio devono qualche spiegazione

Di certo c’è che i sistemi del sito sono tutti disattivati compresi quelli del portale Salute Lazio e della rete vaccinale. Diciamolo subito. Per mandare in tilt un sistema informatico che, alle tasche dei contribuenti, costa parecchio, serve un’organizzazione molto preparata. Se vi fosse riuscito un liceale annoiato, sarebbe gravissimo.

Insomma, a Zingaretti e D’Amato conviene sperare che come minimo siano stati gli hacker cinesi, i russi o perlomeno giunga la rivendicazione di Anonymous. Se a bloccare tutto fosse stato un ipotetico hacker di Ladispoli dal suo portatile sotto l’ombrellone, forse alla Pisana va rivisto qualche contratto e qualche appalto. E si sa: con appalti e contratti, come insegnano le storie imbarazzanti delle mascherine ordinate, pagate e mai arrivate, alla Regione Lazio non sono fortunati.

Anche senza pirati informatici il sito va in tilt

Va detto, inoltre, che pure senza l’attacco hacker, il portale della Regione Lazio non gode di ottima salute. Ha provocato infatti vere e proprie crisi di nervi ai malcapitati che provavano a registrarsi per una qualsiasi operazione. Chi scrive dovette impiegare una notte intera per prenotare un vaccino. In quel caso, non era un problema di pirati informatici, ma di un sistema pieno di intoppi e di bug.

L’hacker, però, è il perfetto capro espiatorio. Anonimo, fantomatico, introvabile, incolpabile per tutto. Peccato che, spesso cada tutto nel dimenticatoio. Ricordate, ad esempio, quando un hacker si impossessò del profilo Facebook di Palazzo Chigi per attaccare Renzi? Rocco Casalino disse che avrebbe fatto luce la Polizia Postale. A distanza di sette mesi non se n’è saputo più nulla. Speriamo che, almeno alla Regione Lazio, su questa vicenda siano un po’ più celeri e trasparenti.

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