Pineta Mussolini minacciata dai roghi e dalla guerra dei partigiani di Como: “Nome da cancellare”

24 Ago 2021 15:12 - di Lucio Meo

A Sormano, in provincia di Como, c’è una pineta “Arnaldo Mussolini”. L’intitolazione, che dovrebbe risalire al 1934, è stata riscoperta qualche anno fa da un appassionato di boschi, che ha ritrovato un ceppo con la scritta “parco Arnaldo Mussolini, anno XII”, ma ha destato scandalo solo adesso, sulla scia delle polemiche per le dichiarazioni del sottosegretario leghista Durigon, che ha proposto di rintitolare al duce il parco di Latina che ora porta il nome di Falcone e Borsellino. I partigiani, manco a dirlo, hanno subito dichiarato guerra e la sezione di Como dell’Anpi ne ha chiesto subito la cancellazione. Ma i roghi? Sono un problema secondario per i partigiani. Eppure da due giorni per ben quattro volte i vigili del fuoco di Canzo sono intervenuti per fermare un incendio che stava avendo effetti devastanti sulla pineta Mussolini. Ma il caso Durigon ha scatenato anche gli antifascisti di Como…

L’Anpi all’attacco della Pineta Mussolini

Il sindaco di Sormano Giuseppe Sormani – che all’Adnkronos si definisce “di sinistra, di una famiglia di comunisti” e “assolutamente” antifascista – non vuole che la bufera spazzi via l’intestazione storica: “Credo che la forza di una democrazia sia di affrontare anche la propria storia, fatta di personaggi positivi e negativi. Altrimenti cambia il vento e ci mettiamo a discutere su ‘via Togliatti’ e‘via Gramsci’. Mi sembra una discussione inutile”.

Per Sormani la situazione della Pineta Mussolini di Como è ben diversa rispetto a Latina: “Con tutto il rispetto per Durigon, la sua era chiaramente una provocazione politica. Non si può togliere un parco a Falcone e Borsellino per intestarlo ad Arnaldo Mussolini. Noi però non togliamo niente a nessuno”. L’unica preoccupazione del sindaco è che, a prescindere dal nome, la pineta possa scomparire: “Il vero problema è che stanno morendo i pini, perché la nostra quota è piuttosto bassa e con il riscaldamento del clima quei pini andranno tagliati tutti, perché altrimenti vengono uccisi da un parassita”.

La storia di un’oasi minacciata dai roghi e dai… partigiani

La pineta fu piantumata in memoria di Arnaldo Mussolini, fratello di Benito, nel 1932 l’anno dopo la sua scomparsa in un’Italia in cui in molti paesi si tenevano diverse iniziative per commemorarlo. Chiamato così in onore di Arnaldo da Brescia[1], conseguì il diploma alla scuola media agraria di Cesena e nel 1909 sposò Augusta Bondanini, dalla quale ebbe tre figli: Vito, Sandro e Rosina. Fu insegnante e segretario comunale socialista di Predappio fino al 1914. Prima di dedicarsi all’insegnamento nel paese natale, Arnaldo Mussolini fu docente di agraria, dal 1908 al 1909, presso l’istituto Falcon-Vial di San Vito al Tagliamento. Morì per infarto nel 1931.

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