Letta flirta con Conte, fa il suo “amicone” e scatena l’ira degli elettori Pd: «Che brutta fine»

8 Ago 2021 12:02 - di Fortunata Cerri
Letta

Autogol di Enrico Letta. Si complimenta con Giuseppe Conte ma gli elettori non digeriscono la sviolinata. E così lo sommergono di critiche. All’indomani del plebiscito, senza avversari, di Conte, Letta scrive sul suo profilo Twitter: «Complimenti e un grande in bocca al lupo da tutti noi a Giuseppe Conte per l’elezione a presidente del Movimento 5 Stelle». Ma la base dem non approva.  Anche perché in tanti sottolineano come non ci sia stata una vera e propria competizione per la quale congratularsi. Per Letta è un’autentica disfatta.

Letta fa la sviolinata a Conte, l’ira della base Pd

Scrive un utente: «Ieri una sostenitrice di Italia Viva ti ha chiesto un parere sugli insulti a Renzi, anche d’iscritti al Pd, nonostante l’apertura a Siena. Nessuna risposta, ma perdi tempo a complimentarti con i tuoi amici grillini. Stai sereno Enrico, noi sostenitori faremo di tutto per ostacolarti».  E un altro aggiunge: «… E vi complimentate pure? Come siete potuti cadere così in basso? Fossi in voi mi vergognerei. E non poco». E un altro ancora osserva caustico: «Però un pensiero anche a chi ha perso? Ah già ma non c’è un perdente!! Un po’ come quando nel Pd hanno inaugurato con lei la stagione dei segretari eletti senza primarie!». E poi ancora un altro: «Era da solo, non so se vi è chiaro. Complimenti per che cosa?». E infine un altro utente riassume lo stato d’animo dei follower: «Che brutta fine».

Il malessere della base Pd

Una rivolta che mette in luce tutto il malessere che serpeggia tra i militanti del Pd per l’alleanza con il M5S. Ma i vertici non se ne curano e anzi l’investitura di Conte, come scrive Il Giornale,  risveglia Goffredo Bettini, l’ideologo dei giallorossi: «L’elezione di Conte a presidente del Movimento 5 Stelle con una grandissima maggioranza di consensi è un fatto positivo per il centrosinistra, la democrazia italiana e la stabilizzazione ulteriore del governo Draghi. Si apre una nuova pagina per l’esperienza politica ispirata e fondata da Beppe Grillo. C’è un grande spazio per una ricerca unitaria e per ridurre le distanze che ancora ci sono con il Pd di Letta e la sinistra. Una ricerca iniziata e rafforzata durante gli ultimi due anni del governo presieduto da Conte».

 

 

 

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