Kabul, afghani disperati appesi all’aereo: le drammatiche immagini della fuga tra gli spari (video)

16 Ago 2021 15:17 - di Angelica Orlandi
Kabul

All’aeroporto di Kabul sarebbero morte almeno cinque persone secondo quanto dicono testimoni oculari citati da alcuni media, fra cui il britannico Independent. Le scene raccapriccianti di gente appesa all’aereo per fuggire da paese hanno fatto il giro del web. I fatti si sono svolti in maniera drammatica e concitata. Un’altra persona ha precisato che non è ancora chiaro se le vittime siano state colpite da colpi di arma da fuoco, mentre si accalcavano verso il velivolo;  o siano rimaste intrappolate nella calca in fuga. Sempre l’Independent ha mostrato in anteprima il  video girato da un cellulare che mostra la folla che fugge in preda al panico al suono degli spari, fra cui una raffica di mitragliatrice, presumibilmente sparati in aria dai militari Usa, che hanno preso il controllo dello scalo.

Lo scalo di Kabul è stato preso d’assalto da centinaia di persone disperate che hanno invaso la pista sperando di potersi imbarcare su uno dei voli organizzati per l’evacuazione degli stranieri. Sky News cita testimonianze che arrivano dalla capitale afghana e riporta immagini della zona dell’aeroporto internazionale Hamid Karzai riservata al traffico aereo civile; dove si vedono afghani che cercano di salire su una scaletta e persone che cadono. Il Wall Street Journal riporta invece di tre persone rimaste uccise da colpi d’arma da fuoco al terminal passeggeri. Nonostante il caos a Kabul , alcuni aerei sono riusciti a decollare: è partito, dopo aver atteso cinque ore, un Boeing 777-300 di Turkish Airlines, con a bordo 324 persone. E poi alcuni C-17, aerei da trasporto americani.

E’ atterrato a Fiumicino l’aeroplano dell’Aeronautica Militare italiana

Intanto è atterrato a Fiumicino l’aeroplano KC 767 dell’Aeronautica Militare italiana con a bordo circa 70 persone tra personale diplomatico ed ex collaboratori afghani. Il volo, partito nella giornata di ieri, spiegano dal Ministero della Difesa, rientra nel piano per riportare in patria il personale dell’ambasciata italiana; e nell’operazione Aquila Omnia per portare in Italia gli ex collaboratori afghani con loro famiglie. Piano e operazione pianificati e diretti dal Comando Operativo di Vertice Interforze (Covi), comandato dal Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano; ed eseguito dal Joint Force Headquarter, elemento operativo del Covi con la collaborazione per la prima accoglienza e il supporto sanitario della Croce Rossa Italiana.

 

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