Terrorismo, due arresti per l’ordigno al Centro per l’impiego: contestavano il lockdown
Sono state arrestate e portate in carcere dai carabinieri del Ros e dai militari del Comando Provinciale di Avellino con l’accusa di terrorismo le due persone ritenute responsabili di aver fatto esplodere nella primavera 2020 un ordigno artigianale di fronte al Centro per l’Impiego di Avellino per contestare, in questa maniera, le scelte politiche del lockdown adottate all’epoca dal governo nel tentativo nel contrastare, così, la diffusione del Coronavirus.
I carabinieri hanno dato seguito alle due misure cautelari in carcere, emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, nei confronti dei due, appartenenti ai “Movimenti spontanei popolari‘, nell’ambito delle indagini, partite nel maggio 2020, dopo che era deflagrata la bomba artigianale.
I due arrestati, Ubaldo Pelosi, 51 anni, e Carmine Bassetti, 28 anni, nato a Manchester, nel Regno Unito ma residente ad Avellino anche lui, sono, rispettivamente, il primo, l’ingegnere che fece deflagrare l’ordigno che danneggiò il portone del Centro per l’impiego ad Avellino a maggio dello scorso anno e l’altro, l’uomo che guidò l’auto utilizzata per l’attentato.
I due, scrivono i carabinieri, sono “gravemente indiziati di aver fabbricato, portato in luogo pubblico e fatto esplodere, in concorso fra loro, per finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, un ordigno artigianale di ‘importante potenziale esplosivo'” che danneggiò il portone blindato del Centro per l’Impiego di Avellino.