Hong Kong, 9 anni al primo condannato per la legge sulla sicurezza: aveva esposto una bandiera
Nove anni di carcere per aver esposto una bandiera per la “liberazione” di Hong Kong sulla propria moto. È l’entità della pena inflitta nell’ex colonia britannica a un giovane di 24 anni, il primo a subire una condanna in base alla controversa legge sulla “sicurezza nazionale”, entra in vigore a giugno dello scorso anno per volere di Pechino. Leon Tong Ying-kit in base alla norma, nei giorni scorsi, era stato riconosciuto colpevole del reato di terrorismo e incitamento alla secessione.
A Hong Kong il primo condannato per la legge sulla sicurezza
Il giovane, con un passato da cameriere, è finito sotto accusa per aver messo sulla sua moto una bandiera con lo slogan «Liberate Hong Kong, rivoluzione dei nostri tempi» durante una manifestazione il primo luglio dello scorso anno, proprio a ridosso dell’entrata in vigore della legge. Secondo quanto riportato dai media locali in occasione della condanna, Tong, che si è dichiarato non colpevole, avrebbe provocato il ferimento di tre poliziotti che cercarono di bloccarlo.
Un processo senza giuria popolare
La circostanza dell’incriminazione corroborata dall’incidente, però, è pressoché un unicum: secondo quanto riportato dalla Bbc, che ha dato notizia della pena inflitta al giovane, da quando è entrata in vigore la legge gli arresti sono stati più di cento, con accuse che riguardano solo l’espressione di opinioni politiche valutate come illegali. Sempre secondo quanto riferito dalla Bbc, parte del processo, andato avanti per 15 giorni in assenza di una giuria popolare, è stata dedicata proprio al significato della frase sulla bandiera esposta da Tong, che secondo l’accusa rivendica letteralmente l’indipendenza dell’ex colonia britannica e che per tre giudici dell’Alta Corte di Hong Kong è in grado di incitare alla «secessione». Tong è in detenzione preventiva dal luglio dello scorso anno.