Giustizia, gli ex-magistrati pensionati provano a tornare sulla scena e s’offrono alla Cartabia

20 Lug 2021 18:35 - di Paolo Lami
Cartabia

“Qualcuno mi raccontava di un desiderio di alcuni magistrati che sono in età pensionabile di mettersi a disposizione. E’ un’altra idea – dice il ministro della Giustizia Marta Cartabia, a Napoli per un incontro nel Palazzo di Giustizia sull’Ufficio del processo – su cui stiamo lavorando, non so se sarà possibile, se il Csm sarà d’accordo, ma è un’altra idea”.

A volte ritornano. Non è difficile immaginare chi si sia fatto avanti autoproponendosi alla ministra  per dare una mano, per “risolvere” il problema delle lungaggini della Giustizia italiana.

Il potere logora chi non ce l’ha”, diceva il senatore Andreotti. Peggio di chi non ha il potere è chi ce l’ha avuto un tempo quel potere e ora non ce l’ha più.

È facile immaginarseli: un tempo intervistati sempre sui giornali, magari ospiti fissi nei dibattiti tivvù a reti unificate. Nei convegni. In giro per manifestazioni come Madonne pellegrine portate a spalla nelle processioni.

E oggi? Oggi il silenzio, la bulimia da apparizione in tivvù. Qualche articoletto scritto sui giornali amici per fare il solito piagnisteo giustizialista calpestando bellamente gli esiti delle sentenze che hanno demolito i loro castelli accusatori poggiati sulla sabbia.

Si capisce che qualcuno, ad un certo punto, abbia deciso di fare il grande passo e proporsi.

Poveretto come s’offre”, avrebbe scritto Travaglio. Se non fosse che metà e forse oltre di questi magistrati che oggi s’offrono sono amici intimi del giustizialista Travaglio.

La ministra Cartabia la definisce “una task force di solidarietà nazionale che potrebbe essere d’aiuto, sempre se ci sarà disponibilità”. E già le parole “solidarietà nazionale” non portano proprio bene. Per non dire che portano proprio sfiga.

Resta da capire i nomi di questi signori che hanno nostalgia della toga. E che fanno sapere alla ministra, per interposta persona, di essere pronti a mettersi a disposizione delle esigenze degli uffici giudiziari maggiormente in difficoltà.

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