Ddl Zan, flash mob di Fratelli d’Italia davanti al Senato per protestare contro una legge liberticida

13 Lug 2021 13:48 - di Guido Liberati
ddl Zan

Liberi di essere, liberi di pensare. No al ddl Zan. Con questo slogan oggi alle ore 14.30, in occasione dell’inizio della discussione in Aula a Palazzo Madama del disegno di legge Zan, i senatori e i deputati di Fratelli d’Italia si ritroveranno in piazza per un flash mob davanti al Senato (lato piazza san Luigi dei francesi) per protestare contro un disegno di legge pericoloso e liberticida”.

Wanda Ferro: “Il ddl Zan rischia di discriminare”

“Dobbiamo combattere le discriminazioni e non crearne ulteriori e per questa ragione sul ddl Zan che è una legge liberticida, mi aspetto una riflessione. Sancisce il reato di opinione e invece di sanare una forma di discriminazione, tra l’altro già prevista dal nostro codice, rischia di discriminare tutto ciò che riguarda l’altra metà del cielo”. Così Wanda Ferro, vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia intervenendo alla trasmissione Start in onda su Sky tg24.

Rampelli: “Una legge che rischia di minare la libertà d’opinione”

“Quando ci sono dei cambiamenti culturali importanti credo vadano accompagnati con prudenza e approfondimenti per trovare coesione, ed evitando che si creino altre nuove forme di discriminazione. Nessuno vuole proteggere forme di intolleranza e razzismo – ci mancherebbe pure – ma in Italia esistono fortunatamente già da decenni delle leggi che perseguono ogni forma di violenza. Oltretutto la Costituzione italiana all’Art. 3 dichiara che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religioni, opinioni politiche”. E’ quanto ha dichiarato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi, intervenendo alla trasmissione ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio1.

“Chi è per la famiglia tradizionale rischia sanzioni”

“Semmai si può utilizzare l’istituzione dell’aggravante nel caso ci fossero delle violenze che colpiscono determinate categorie, in contrasto con l’Art.3. La legge invece non parla di aggravanti ma introduce reati di opinioni. E norme simili al Ddl Zan hanno portato a casi d’intimidazione nei confronti di persone, come accaduto alla parlamentare finlandese Rasanen per aver ribadito che il matrimonio si fonda sull’unione di un uomo o di una donna o per essersi espressa criticamente verso alcuni atteggiamenti sul piano della sessualità, senza alcun legame con violenza e odio”.

“O -prosegue- il pasticcere inquisito in America per non aver voluto realizzare una torta per un’unione omossessuale, o in Gran Bretagna un’associazione cristiana che promuove le adozioni solo per coppie eterosessuale è stata costretta a chiudere. Più che opportuno quindi prendersi ulteriore tempo per poter migliorare una proposta che vada davvero a tutelare chi ne ha bisogno senza penalizzare la libertà di opinione di chi la pensa diversamente sulla famiglia tradizionale”.

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