Costa: basta con i dati giornalieri sul Covid. Zangrillo: l’allarmismo crea panico

19 Lug 2021 16:10 - di Redazione

“Dobbiamo certamente monitorare, tracciare, avere prudenza ma non trasformarla in paura e non dare troppa rilevanza a quelli che sono i dati dei contagi giornalieri, io sarei per non comunicarli neanche più perché si rischia di generare un clima che non aiuta. Noi abbiamo bisogno di rinnovare il rapporto di fiducia tra cittadini e vaccini e continuare ad immunizzarci”. Lo ha evidenziato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite di ‘Dentro i fatti’ su TgCom24. ”

Costa la pressione sulle terapie intensive è al 2%

“C’è la consapevolezza che dobbiamo assolutamente cambiare i parametri – sostiene Costa – e non dobbiamo far sì che il numero dei contagi sia quel dato che vincola chiusure e cambi di colore nelle Regioni. Dobbiamo ricordare che la nostra percentuale di pressione sulle terapie intensive è al 2%, quindi siamo di fronte a numeri positivi”, conclude.

Bassetti un anno fa chiedeva di non dare più il bollettino serale sul Covid

Un anno fa, a settembre 2020, anche l’infettivologo Matteo Bassetti si espresse contro il bollettino quotidiano sul Covid.Non possiamo continuare a dare ogni sera il bollettino di guerra – disse – questo è profondamente sbagliato. Il popolo non è abituato a questi numeri, noi non comunichiamo il numero delle persone colpite da infarto”.

Dinanzi alla corsa della variante Delta è dunque di nuovo l’informazione a finire sotto accusa. Lo si evince anche da un tweet del professor Alberto Zangrillo che pubblica i dati degli accessi al Pronto soccorso del San Raffaele (11 nella scorsa settimana, tutti in codice giallo o verde) invitando a non diffondere panico.

Zangrillo: l’informazione allarmistica crea panico

Zangrillo se la prende anche con il Corriere della sera che oggi ha dedicato sei pagine alla pandemia. Due giorni fa, intervistato da Adnkronos, Zangrillo aveva detto che chi diffonde informazioni allarmistiche sul Covid andrebbe sanzionato.

“I media si sono innamorati del filone Covid – commentava in quell’intervista – c’è un enorme responsabilità di chi comunica: ad un qualsiasi personaggio in cerca di autore è sufficiente parlare di una delle 24 lettere dell’alfabeto greco e si ritrova scienziato”. “State tranquilli, però: su 100 persone che parlano quotidianamente sui media, forse una ha visto negli occhi la malattia”. Zangrillo, direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, concludeva così: “Spaventare le persone con toni allarmanti andrebbe sanzionato”.

 

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