Andria, quel gesto d’amore che dà speranza ad altre vite: donati cuore, fegato, polmoni e cornee di una 46enne
Straordinaria donazione multiorgano all’ospedale Bonomo di Andria. Una donna di 46 anni, deceduta, ha donato cuore, fegato, reni, polmoni e cornee. In quasi 30 ore si sono avvicendate nelle sale di rianimazione dirette dal dottor Nicola Di Venosa cinque equipe chirurgiche. Il fegato è stato prelevato dall’equipe del San Camillo di Roma. I reni sono stati prelevati dall’equipe di Foggia e trasferiti a Bari e a Livorno. Il cuore e i polmoni sono stati prelevati dai cardiochirurghi e dai chirurghi del torace dell’ospedale Le Molinette di Torino. Le cornee sono state prelevate dalla unità operativa di Oculistica di Andria diretta dal dottor Fabio Massari e inviate alla Banca degli occhi di Mestre. Tutte le attività sono state coordinate dal dottor Giuseppe Vitobello.
Cinque equipe hanno lavorato all’ospedale Bonomo di Andria
“A donare è stata una donna di 46 anni di Barletta – dice Giuseppe Vitobello – il mio e il nostro ringraziamento vanno innanzitutto al marito e alla figlia della donatrice per avere espresso parere favorevole. Devo però ringraziare anche tutti gli operatori del presidio di Andria che hanno collaborato perché la più difficile donazione di organi mai fatta ad Andria andasse a buon fine”.
“Siamo vicini alla famiglia della donatrice e la ringraziamento per questo ultimo e fondamentale gesto d’amore – dice Alessandro Delle Donne, commissario straordinario della Asl Bt – la donazione degli organi è il ‘sì’ alla vita che continua e nella nostra provincia, grazie ai tanti esempi positivi e al grande lavoro che stanno portando avanti i referenti aziendali, la cultura della donazione sta crescendo. Dall’inizio dell’anno a oggi sono state effettuate 5 donazioni e 8 osservazioni mentre sono 96 le cornee donate”.
Si tratta della quinta donazione multiorgano effettuata nel 2021 presso l’ospedale di Andria.
Donazione d’organi, la posizione della chiesa cattolica
“La donazione di organi dopo la morte è un atto nobile e meritorio ed è da incoraggiare come manifestazione di generosa solidarietà”. L’uomo vive di relazioni, spiega il Papa, e quindi “ciascuno di noi realizza sé stesso anche attraverso la partecipazione alla realizzazione del bene altrui”. Papa Giovanni Paolo II, nell’enciclica “Evangelium vitae”, chiarisce che “tra i gesti che concorrono ad alimentare un’autentica cultura della vita ‘merita un particolare apprezzamento la donazione di organi compiuta in forme eticamente accettabili – questo va sottolineato – per offrire una possibilità di salute e perfino di vita a malati talvolta privi di speranza’”.