Alemanno: solo Storace, Gasparri e La Russa mi sono stati vicino e gli amici hanno raccolto soldi per me
“Sono passato in poco tempo dal girare con la scorta a guidare la Panda scassata di mia madre novantenne. Adesso, dopo sette anni di calvario e difficoltà economiche, mi riprendo la vita”. Così Gianni Alemanno al Foglio. L’ex sindaco di Roma, uscito a testa alta dal calvario giudiziario che è durato sette anni, è in procinto di sposarsi con la sua compagna Silvia Cirocchi e non esita a fornire suggerimenti al candidato Enrico Michetti.
Alemanno: a Michetti dico che a Roma non servono voli pindarici
“Ho conosciuto e ho parlato con Enrico – dice – mi ha fatto una buona impressione. Eviterò di intervenire nel dibattito pubblico per sfuggire alle strumentalizzazioni. A lui dico di volare basso, di non pensare a grandi progetti: questa città ha bisogno di una buona ginnastica quotidiana. Devono funzionare i servizi, poi si potrà pensare ai voli pindarici. La strada della sua vittoria è in salita: gli altri candidati si compatteranno, dovrà giocare sulla competenza e sulla concretezza”.
L’inchiesta Mondo di mezzo andava incontro ai teoremi della sinistra
“L”inchiesta Mondo di mezzo ha inferto una bella botta alla destra romana, senza dubbio. E il teorema della procura ha portato a un accostamento che tanto piaceva a certi salotti: la destra legata all’eversione nera, agli zozzoni, alla Banda della Magliana, ai mafiosi. Questo è stato un duro colpo. Ma è anche vero che la scelta dei civici – spiega ancora l’ex primo cittadino della Capitale – è ormai passata in tutte le città che andranno al voto. Di sicuro la mia assoluzione è servita a riscattare un’intera comunità. Facemmo degli errori che non ci furono perdonati, al contrario di altri sindaci di sinistra, ma con me la qualità della vita a Roma salì in alto”.
Alemanno: gli amici hanno aperto un conto corrente per aiutarmi
A proposito degli errori, parlando della nomina dei suoi collaboratori, precisa: “Il sindaco di Roma fa cento nomine fiduciarie: mi bastò sbagliarne due per cadere nel teorema del ‘ non poteva non sapere’. Purtroppo bisogna mettere in conto anche certi tradimenti. E’ un lavoro bellissimo, quello del sindaco. Ma è meglio essere cittadini di Roma che sindaci di Roma – aggiunge Alemanno, ora dirigente dell’asi (Associazioni sportive e sociali italiane) e membro della fondazione di An, cassaforte immobiliare della destra – All’inizio intorno a me ci fu il vuoto: solo Storace, Gasparri e La Russa mi furono vicini. Sì, i colonnelli di An. Poi certo c’è stato il mio nucleo storico di amici che non mi ha abbandonato e mi ha sostenuto anche economicamente, aprendo un conto corrente per aiutarmi ad affrontare le spese legali di due condanne”.
Raggi eletta grazie all’inchiesta che mi ha coinvolto
“Mi è capitato anche di incontrare Raggi che mi ha stretto la mano sorridendo, imbarazzata – continua Alemanno – d’altronde la sua vittoria nasce proprio da quell’inchiesta che in parte ha toccato anche il Pd“. E sulla riforma Cartabia della giustizia: “Credo che sia confusa perché mette insieme tendenze troppo diverse. Da simpatizzante di Fratelli d’italia ho firmato solo alcuni dei referendum radicali. Per me bisogna andare fino in fondo: il problema è la qualità dei magistrati, come dimostra la mia vicenda”. Sul governo Draghi: “Sicuramente è migliore del Conte II perché ha una classe dirigente molto più preparata. Ma quando c’è una vacanza di democrazia si rischia poi di rimanere assuefatti: ecco perché non vedo l’ora che si ritorni al voto e così la destra potrà andare al governo”.
Salvini e Meloni? Troveranno un’intesa
E Salvini e Meloni? “Troveranno una soluzione: se Salvini governa con Letta, potrà trovare un’intesa anche con Giorgia. Matteo mastica amaro l’avanzata della leader di Fratelli d’italia. Ma Salvini non doveva entrare nel governo – conclude Alemanno – Il problema sono appunto le due Leghe: c’è una parte di Carroccio che guarda affascinata all’esperienza europeista della Merkel. Da sovranista sono scettico, così come sul rapporto di Draghi con l’Europa”. Vaccinato “con doppia dose e green pass scaricato” avverte: “Bisogna stare attenti al clima da caccia alle streghe: perché il green pass deve essere obbligatorio per i ristoranti al chiuso e non per i mezzi pubblici? Bisogna evitare i martellamenti sulle attività commerciali e continuare con un’opera di persuasione affinché tutti si vaccinino”.