Niente sesso per gli atleti a Tokyio 2020: salgono i contagi in Giappone, l’imperatore ha paura

26 Giu 2021 15:31 - di Gabriele Alberti
Tokyo 2020 sesso

Niente sesso, siamo atleti. Sulla falsariga di questo adagio si svolgeranno tra meno di un mese le Olimpiadi di Tokyo 2020. Gli organizzatori per scongiurare lo scoppio di focolai di Covid anche all’interno del Villaggio Olimpico hanno predisposto rigidissime misure; con l’obiettivo di “evitare forme inutili di contatto”. Niente baci, dunque, niente effusioni e niente sesso per gli olimpionici: pena l’esclusione dai Giochi. La notizia come si può immaginare ha destato parecchio scalpore. Ma non è ingiustifiato questo intervento nella dimensione privata degli atleti. La comparsa delle varianti sta alimentando non poche preoccupazioni in Giappone; e, contesatualmente, sta crescendo il partito di chi si oppone allo svolgimento delle Olimpiadi. Ma Cio e organizzatori tirano dritto, affannandosi per ritardare gli eventi di qualificazione; e promuovendo un grande sforzo per scrivere le regole che dovrebbero garantire la sicurezza. Il primo caso cinque giorni fa nel team dell’Uganda, ha difatti amplificatopi timori.

Tokyo 2020 e Covid, l’imperatore è seriamente preoccupato

Sarà vietato fare il tifo – consentiti gli applausi – e gli 11.000 atleti non potranno baciarsi. Dovranno indossare sempre la mascherina, tranne quando mangiano, dormono o gareggiano. Potranno spostarsi solo tra il Villaggio Olimpico ed i luoghi di allenamento o competizione. Secondo il Cio, oltre l’80% delle persone nel Villaggio Olimpico sarà vaccinato, ma gli atleti dovranno sottoporsi a un test giornaliero. Da tenere presente infatti che  il rinvio di Tokyo 2020 e le misure antivirus hanno comportato un costo aggiuntivo di 2,3 miliardi di euro, portando il budget ufficiale a 13 miliardi. E’ stato, poi, fissato il limite di 10mila presenze per sito per il pubblico residente in Giappone, con l’avvertenza che le competizioni potranno diventare a porte chiuse se i contagi dovessero risalire.

Tokyo 2020, l’imperatore in ansia per la diffusione dei contagi

Tale irrigidimento è dovuto alla forte preoccupazione espressa dall’imperatore del Giappone Naruhito. Si è detto  “estremamente preoccupato” che le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Tokyo possano accelerare la diffusione del coronavirus.  “Sua maestà è estremamente preoccupato per l’attuale situazione delle infezioni da Covid-19”. Lo ha affermato il grande steward dell’Agenzia della Casa Imperiale. “Mentre ci sono voci di disagio tra il pubblico, credo che (l’imperatore) sia preoccupato che lo svolgimento di Olimpiadi e Paralimpiadi possa portare all’espansione dei contagi”. Un intervento irrituale. L’imperatore ha chiesto agli organizzatori di «prendere ogni misura possibile», ha spiegato in conferenza stampa il direttore dell’Agenzia della Casa imperiale, Yasuhiko Nishimura.

Covid in Giappone, non si escludono misure più restrittive

Manca meno di un mese all’apertura dello storico appuntamento sportivo. E nella regione della capitale i contagi hanno ricominciato a risalire, di circa 600 al giorno (1.600 in tutto il Paese), dopo che il governo ha allentato domenica le restrizioni anti-Covid. Si tratta di un aumento dell’11 per cento rispetto alla settimana precedente, trainato dalla variante Delta. L’imperatore, che è anche presidente onorario dell’evento, ha deciso così di puntare tutta la sua autorevolezza e la sua popolarità su un tema che negli ultimi due anni ha spaccato il Paese. I Giochi erano previsti per il 2020, sono stati rimandati causa Covid: ma tra i politici e nell’opinione pubblica un vasto movimento ha chiesto che venissero nuovamente rinviati o addirittura cancellati. Non si escludono, però, ulteriori misure restrittive. Come un’Olimpiade interamente senza spettatori. Ipotesi ventilata dalla stessa presidente del Comitato organizzatore giapponese, Seiko Hashimoto

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