Fratelli d’Italia ridicolizza gli odiatori veneziani della Meloni sfoderando l’arma del sorriso

1 Giu 2021 20:10 - di Lucio Meo

“Alla vostra rabbia rispondiamo con il sorriso” e “Il vostro livore non fermerà l’onda tricolore”: questi i motti sugli striscioni esposti dai rappresentanti di Fratelli d’Italia durante il flash mob organizzato questo pomeriggio a Ca’ Foscari, all’indomani della protesta del collettivo studentesco contro lo stesso partito di Giorgia Meloni e la rettrice dell’università veneziana. Ieri i collettivi di sinistra “Liberi Saperi critici” avevano occupato l’università incitando gli studenti a rovesciare i libri di Giorgia Meloni.

Ca’ Foscari, lo striscione di FdI contro gli odiatori della Meloni

In prima fila il senatore e coordinatore veneto del partito, Luca De Carlo: “Era necessario lanciare un messaggio forte e immediato contro ogni forma di odio e intolleranza. Abbiamo voluto usare toni diversi da quelli utilizzati dagli odiatori seriali e da chi per pura ideologia ne difende le azioni. Quella che si è vista oggi in un luogo di cultura come l’Università di Venezia è una destra moderna, forte e cosciente dei propri valori, che vuole dimostrare da che parte sta la disponibilità al dialogo e al confronto e dove, invece, resiste la cultura dell’odio contro il nemico politico. La protesta e il blitz di ieri da parte di un collettivo universitario è stato un attacco al libero pensiero, un atto inaccettabile in una democrazia”.

Accanto a lui, insieme ai vertici del Circolo di Fratelli d’Italia Venezia, il capogruppo in consiglio regionale Raffaele Speranzon: “A giorni di distanza dallo scoppio della polemica, resta vergognosa l’assenza di scuse da parte del professor Levis Sullam, un’assenza aggravata poi dall’emulazione di quei libri a testa in giù messa in atto ieri mattina dal collettivo universitario nelle librerie veneziane. Invece di perdere tempo a girare per una città ricca di storia e cultura come Venezia per rovesciare le copertine del libro di Giorgia Meloni, avrebbero potuto dedicare il loro tempo a studiare i grandi pensatori che facevano della disponibilità al confronto il punto di partenza nel loro rapporto con gli altri. Hanno invece scelto di evocare atti barbari, inumani, criminali e incivili, ed è per questo che per noi oggi è stato doveroso manifestare qui”.

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