Il delirio comunicativo di Letta: settimana tragica di scivoloni, dagli Azzurri al Vaticano

26 Giu 2021 18:48 - di Hoara Borselli
Letta

Il delirio comunicativo di Enrico Letta, in questa settimana ha trovato la sua massima espressione. È doveroso, per comprenderlo al meglio, stilare un elenco delle perle che il Segretario PD ha generosamente regalato agli utenti social che hanno avuto per le dita inchiodate sulla tastiera merce in quantità.
Domenica 20 Giugno: “Primarie Pd: a Roma vince Gualtieri, Lepore a Bologna. Affluenza pre-Covid, la prima scommessa vinta”.
Vi chiederete cosa ci sia di distonico in questa frase. Lessicalmente nulla, peccato solo che sia stato omesso un particolare non trascurabile; e ci chiediamo come sia possibile che non abbiano messo in conto che qualcuno avrebbe portato all’attenzione mediatica il fatto che la scheda esemplificativa per la votazione fosse presentata con il solo nome di Gualtieri da sbarrare. Un bell’esercizio di democrazia e invito al voto verso l’ex ministro.

Letta e gli “sfondoni” alle Primarie

Ebbene sì, così facendo la libertà di scelta era praticamente dirottabile in una sola unica direzione. Altra distonia riscontrabile su quella tessere l’opzione candidato/a. Una vocale di troppo visto che di donne in corsa non c’era neppure l’ombra. Anche qui una buona macchina comunicativa che segue politici di tale peso, almeno per il ruolo che rivestono, avrebbe dovuto far presente a Letta che non candidare una sola quota rosa avrebbe fornito un assist perfetto per i cibernauti in attesa di siglare il goal.

Letta, scivolone con gli Azzurri

Passiamo al lunedì 21 Giugno, data che sigla ufficialmente l’inizio dell’estate, ma non certo la fine delle uscite bizzarre del Segretario Dem. “ Domenica sera scena pessima, inginocchiatevi tutti”. Il riferimento era all’episodio riguardante il minuto di silenzio che i giocatori del Galles hanno voluto riservare per il Black Lives Matter, tutti compattamente inginocchiati. Della nostra Nazionale solo cinque hanno fatto lo stesso gesto: ovvero Toloi, Emerson Palmieri, Pessina, Bernardeschi e Belotti. I restanti sono stati saldamente in piedi. Gesto deplorevole per Letta che ha talmente mal digerito da sentirsi in dovere di dettare legge. Tutti in ginocchio alla prossima partita!

Comunicazione pessima

Anche qui l’informazione è stata pessima visto che in quattro parole ha spazzato via un diritto sacrosanto sancito dalla nostra Costituzione, ovvero la Libertà.
Libertà di scelta, di decidere, di non sentirsi sbagliati nel ritenere che un gesto non sia certo la panacea di un problema quale la discriminazione razziale.
Invece no, su questo episodio Letta si è voluto intestare l’ennesima battaglia politica che fonda le sue radici in quel politicamente corretto che sta diventando il leitmotiv delle nostre giornate. Questa sera la Nazionale giocherà contro l’Austria e sembra da indiscrezioni giornalistiche che la squadra coesa abbia deciso di non stringersi a coorte con il Pd. Sarebbe l’ennesimo smacco per il segretario Dem. Che,  visto il peso comunicativo che le sue parole hanno suscitato, sicuramente sarà annoverato come uno scivolone non trascurabile.

Per Letta siamo un Paese laico, ma a fasi alterne

Il 22 Giugno scende in campo il Vaticano su un’altra battaglia non negoziabile per il Pd e per tutta la sinistra coesa, ovvero il DDL Zan. Il testo va modificato, Papa Francesco ha detto la sua. Scandalo!!! Siamo un Paese laico, lo ha detto pure Draghi. Peccato che la rivendicazione della laicità sia a fasi alterne per la sinistra in base alla convenienza. Su temi ad esempio come l’immigrazione incontrollata va bene che il Vaticano pronunci il suo dissenso. Sul DDL Zan no. Altro duro colpo comunicativo per Letta che nonostante ciò, tenta di rimediare alzando i toni con un secco: “Ddl Zan va approvato così com’è”. Chiusura totale per eventuali confronti con chi democraticamente non appoggia questo testo. Ecco arrivare un secco “Salvini chiede un dialogo? Offerta non credibile, finora la Lega ha tentato di distruggerlo. Va approvato così com’è”. Nessuno che gli abbia ricordato che la democrazia prevede scambi di vedute diverse per trovare una sintesi di mediazione.

Letta non ne azzecca una

Il 24 Giugno arriva uno sfogo accorato “ mai più al governo con Salvini e con la Lega”. Nessuno gli ha ricordato che questo ritornello era già stato suonato dal predecessore Zingaretti giurando davanti ai suoi che non sarebbe mai andato al governo con i 5Stelle. E poi tutti noi sappiamo come sia andata a finire. Un utente twitta: “ la generosità del Pd è tale che pur di stare al governo si fanno andare bene anche Salvini”. Si denota dietro a Letta una macchina comunicativa che sicuramente non giova alla sua immagine pubblica. Fra poco l’Italia scenderà in campo e per il segretario Dem si giocherà una partita fondamentale.
Occhi puntati sui nostri ragazzi. I tifosi ne gusteranno le giocate, Letta di sicuro tiferà nel loro inchino.

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