Migranti, l’Eurispes stronca la Bellanova: sulla regolarizzazione la sua sanatoria ha inciso poco e male
Migranti, anche l’Eurispes stronca la Bellanova: sulla regolarizzazione la sua sanatoria ha inciso poco e male. A detta del report in oggetto, infatti, per gli stranieri che sbarcano nel Belpaese il business dell’accoglienza e i caporali continuano a farli rimanere nella loro condizione di soggetti sottopagati. Sfruttati. E spesso ridotti in una condizione di schiavitù. Una fotografia della situazione occupazionale dei migranti in Italia, decisamente a tinte fosche, quella che l’ultimo Rapporto Eurispes scatta e consegna. E che, nel capitolo dedicato a “Immigrazione e lavoro“, tra le altre cose sottolinea: «I migranti continuano ad essere inseriti in una sorta di inclusione subordinata di lungo periodo. Come pure ad essere impiegati in attività manuali, in cui il complesso di diritti vigenti, a partire dall’equa retribuzione, è spesso anch’esso subordinato a logiche di profitto e abuso». Aggiungendo in calce: «Subordinazione e sfruttamento che possono giungere anche a casi di riduzione in schiavitù».
Migranti, anche l’Eurispes boccia severamente la sanatoria della Bellanova
Una condizione che l’istituto di ricerca non esita a definire di «segregazione occupazionale e sociale». E sulla quale la regolarizzazione prevista dal precedente Governo con la sanatoria Bellanova, «ha inciso poco e male». Infatti, a fronte delle oltre 207.000 domande presentate dai datori di lavoro (l’85 per cento riguarda il lavoro domestico e il 15 per cento l’agricoltura), sono stati rilasciati solamente 1.480 permessi di soggiorno, lo 0,71 per cento del totale. Non solo. Proseguendo a sfogliare il report nel dettaglio, anche l’Adnkronos evidenza e riferisce che: «In Italia nel 2019 gli immigrati occupati hanno superato i 2 milioni e mezzo. Su una popolazione in età lavorativa di oltre 4 milioni», scrive l’Eurispes.
Migranti, sanatoria Bellanova e dati sull’occupazione: dettagli e raffronti del report
Gli immigrati rappresentano, infatti, il 10,4% della popolazione in età di lavoro. L’11,2% della forza lavoro nazionale». Appena «il 10,7% degli occupati. E ben il 15,6% dei disoccupati totali. Nel 2019 il tasso di occupazione degli immigrati è invece del 61%, ossia in lieve flessione a causa dell’andamento negativo di quello femminile. Il tasso di disoccupazione è del 13,8% (contro il 9,5% degli italiani), con punte più alte tra la componente femminile (16,3%) e i giovani non comunitari (24%)».