Offese sui Social a Mattarella: 11 indagati perquisiti in tutta Italia, fra loro un professore universitario
L’accusa è di istigazione a delinquere e di aver offeso l’onore e il prestigio del capo dello Stato, Sergio Mattarella, con alcuni post sui Social “frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte Istituzioni del Paese”.
Si sono visti contestare questa imputazione undici persone ai quali i carabinieri dei Ros, con il supporto, in fase esecutiva, dei comandi Provinciali Carabinieri di Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania, hanno notificato due distinti decreti di perquisizione emessi dalla Procura di Roma ed eseguiti dai militari in tutta Italia.
L’iniziativa giudiziaria odierna prende le mosse da un più ampio approfondimento che la Procura di Roma stava svolgendo da tempo con il Ros – Reparto Anticrimine della Capitale – che già nello scorso agosto ha eseguito un analogo provvedimento, per delega della stessa autorità giudiziaria, nei confronti di un 46enne residente nella provincia di Lecce, considerato dalla magistratura molto attivo su Twitter.
Le investigazioni più recenti hanno consentito di rilevare la diffusione nel web di ulteriori offese nei confronti del Capo dello Stato, che, secondo i magistrati di piazzale Clodio, appaiono frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte Istituzioni del Paese.
I Ros, anche grazie all’impiego del Reparto Indagini Telematiche, unità del Reparto dell’Arma specializzata nelle investigazioni telematiche e web, avrebbero monitorato il web rilevando, tra aprile 2020 e febbraio 2021, numerosi post e contenuti multimediali offensivi contro Mattarella.
Da lì, i carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale dell’Arma, hanno ricostruito la rete di relazioni e le abitudini social delle persone messe sotto osservazione, gente di età compresa tra i 44 e i 65 anni. Fra loro vi sono impiegati e professionisti.
Le perquisizioni, estese agli account telematici e ai profili social degli 11 indagati, hanno portato al sequestro di numerosi sistemi e apparati informatici, utilizzati, secondo gli investigatori, per rivolgere le offese a Mattarella.
Uno dei perquisiti, un professore universitario di 53 anni dell’Università del Molise, è risultato in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social russa, simile a Facebook, VKontakte, la maggiore rete sociale in Russia e in tutta la CSI, fondata nel 2006 dal programmatore russo Pavel Durov, che vanta oltre 650 milioni di utenti registrati.
Fra gli 11 indagati e perquisiti, oltre al docente universitario, ci sono un pensionato, un ottico, due giornalisti di testate online, un impiegato amministrativo di un ospedale romano, uno studente.
I post e i contenuti multimediali ritenuti offensivi dagli inquirenti – i pm Eugenio Albamonte e Gianfederica Dito, coordinati dal procuratore capo Michele Prestipino – fanno riferimento al periodo tra aprile 2020 e febbraio 2021, anche in relazione al lockdown e alle scelte per il contenimento del Covid 19.