Indecente primo maggio a Trieste con le bandiere titine. Gasparri: “Scelta da criminali”

1 Mag 2021 19:03 - di Carlo Marini

“È incredibile che ancora una volta ci sia gente che sfili il 1 maggio, festa del lavoro, con la bandiera della Jugoslavia con la stella rossa per le strade di Trieste. Un simbolo di vergogna e di oppressione. Che ricorda proprio in un maggio di molti decenni fa la strage che i comunisti jugoslavi di Tito attuarono sul confine orientale e nella città di Trieste. Ostentare questo simbolo è una scelta da criminali. Da fiancheggiatori di un terrorismo di cui ancora si portano le tracce dolorose a Trieste e altrove. Chi festeggia il lavoro con queste bandiere è un autentico criminale. E come tale va denunciato”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

Che cosa accadde a Trieste il primo maggio 1945

Esattamente il primo maggio 1945, le truppe di Tito entrarono a Trieste dando inizio ai tragici 40 giorni di occupazione comunista della città. In quei giorni, migliaia di persone furono massacrate con la sola colpa di essere italiane.

Quel vergognoso messaggio di Togliatti ai triestini

D’altra parte lo stesso Palmiro Togliatti aveva inviato un messaggio, indirizzato ai lavoratori di Trieste, in cui dichiarava che «era loro dovere accogliere le truppe di Tito quali liberatrici e collaborare con loro in modo stretto.» Le truppe slave manifesteranno subito la loro reale intenzione: schiacciare ed annullare l’elemento italiano. Si abbandoneranno in città a saccheggi, violenze, esecuzioni sommarie di italiani; centinaia e centinaia i triestini prelevati e gettati nelle foibe. 

La città torna lentamente alla normalità

Nel pomeriggio di oggi, sabato 1° maggio 2021, molti triestini hanno approfittato del bel tempo per una passeggiata in Piazza Unità. In molti, poi, si sono goduti la zona gialla per consumare un aperitivo nei bar della zona. Più che la festa dei lavoratori, i triestini hanno festeggiato il ritorno a una parvenza di vita normale. Le attività hanno ripreso una parvenza di ordinarietà. Ma quelle bandiere titine, per i vecchi triestini e per chi ha memoria, rappresentano un oltraggio e un’offesa non solo all’Italia, ma agli stessi concetti di democrazia e libertà.

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