Ezio Greggio: «Me ne frego delle quote rosa e del politicamente corretto. Le scelte devono essere di merito»

27 Mag 2021 11:11 - di Giorgia Castelli
Ezio Greggio

«Io me ne fotto del numero di registe donna o delle quote rosa nei Festival». Ezio Greggio, direttore del “Montecarlo Film Festival de la Comédie”, non ha peli sulla lingua su quote rosa e politicamente corretto. Intervistato da Libero afferma che «se un film è terribile, non lo seleziono non c’è regista che tenga! La scelta deve essere di merito, non politica. Tra l’altro, ragionando in questo modo, a Montecarlo abbiamo sempre avuto delle donne in concorso e vincitrici. L’anno scorso, per dire, in giuria l’unico uomo era il presidente e veniva sempre messo sotto dalle giurate».

Ezio Greggio in difesa di Striscia la Notizia

Greggio poi prende le difese di Striscia la Notizia per la gag sui cinesi. «Questa polemica è una delle più grosse cazzate che ho visto in vita mia. Suvvia, stiamo parlando di una battuta sugli occhi a mandorla! Ormai siamo a un livello di censura che manco negli anni ’20… Ho molti amici cinesi, persone fantastiche e ironiche, che non si sono affatto offesi. Anzi, uno di loro scherzando mi ha detto: “Ma se allora sentissero le battute che facciamo noi sugli italiani, ci caccerebbero dal Paese”…».

«Ce ne vorrà prima di imbavagliare i comici»

Il giornalista gli chiede: “C’è chi distingue tra satira buona, alla Checco Zalone, e satira cattiva, alla Pio e Amedeo“. «Onestamente – risponde – io sono a favore di entrambi. Certo, a mio gusto personale, talvolta Pio e Amedeo eccedono in volgarità ma dietro le loro parole c’è sempre un pensiero. Le loro sono battute, non offese. Comunque mi spiace per i censori ma ce ne vorrà prima di imbavagliare i comici: esistono leggi che tutelano, giustamente, la satira e la libertà di espressione». Per Greggio in questo clima, oggi non potrebbe ancora esistere la commedia sexy. «Ma non per colpa delle femministe: semplicemente, non conviene più farla visto che su Internet c’è già di tutto di più».

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