Covid, Bassetti contraddice Speranza: «L’Italia sta meglio all’80% grazie ai vaccini, non alle chiusure»

21 Mag 2021 15:35 - di Paolo Sturaro
bassetti

«Mi dispiace contraddire il ministro della Salute Roberto Speranza. Ma il beneficio in termini di riduzione dei casi non è legato alle chiusure ma è legato ai vaccini. Negarlo è errore». Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. «Questi buoni risultati sono legati per un 80% alle immunizzazioni che hanno messo al sicuro gli anziani e fragili. Poi il 20% sarà legato alle altre misure. Qui nell’ospedale dove lavoro a Genova registro per il terzo giorno di fila neanche un ingresso Covid al Pronto soccorso, cosa che non si verificava dall’estate 2020».

Bassetti: «Ora serve più coraggio»

«L’Italia sarà tutta in area gialla. È il risultato delle misure adottate, del comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone e della campagna di vaccinazione. Ora però serve più coraggio», aggiunge Bassetti. «Anche con iniziative sulle mascherine o sull’evitare di fare tamponi ai vaccinati. Lavoriamo per togliere l’obbligo della mascherina all’aperto iniziando con i vaccinati. Poi chi vorrà potrà continuare anche ad usarla. Ma siamo in una situazione molto buona. Mi auguro», conclude, «che nel breve si possa tornare a fare tutto: cinema e teatri pieni, stadi con i tifosi. Lo spero vivamente».

Il post del ministro Speranza

Le parole del ministro Speranza erano una specie  di autoelogio. «Con il monitoraggio Covid-19 “e le conseguenti ordinanze l’Italia sarà tutta in area gialla», aveva scritto. «È il risultato delle misure adottate finora, del comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone e della campagna di vaccinazione. Continuiamo su questa strada con fiducia, prudenza e gradualità».

La situazione allo Spallanzani

All’Istituto Spallanzani di Roma sono ricoverati 104 pazienti risultati positivi al tampone» per Sars-CoV-2. «Sono 20 i ricoverati in terapia intensiva». Questo il bollettino numero 477 dell’Istituto per le malattie infettive capitolino. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o in altre strutture sono 2.700», concludono i medici.

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