Covid, 4.147 contagi e 171 morti. Federfarma: dal 10 giugno vaccino on demand in farmacia

27 Mag 2021 18:51 - di Prisca Righetti
vaccino in farmacia

La curva dell’epidemia decresce progressivamente e costantemente. Lo dimostra, anche oggi, il dato sui contagi riportato nel bollettino della Protezione Civile, secondo cui sono 4.147 le infezioni da coronavirus in Italia. Dati che, regione per regione, indicano un netto miglioramento su scala nazionale. Sul fronte dei decessi, invece, si registrano 171 morti, che portano a 125.793 il totale delle vittime dall’inizio dell’emergenza legata al Covid-19. Infine, il report della Protezione Civile riferisce che nelle ultime 24 ore sono stati processati 243.967 tamponi, registrando un’indice di positività che è attualmente all’1,7%.

L’annuncio di Federfarma: dal 10 giugno vaccino “on demand” in farmacia

Dunque, buone notizie sul fronte epidemiologico. E buone notizie anche dalla campagna vaccinale, che ormai procede a pieno regime. E che, in base a quanto dichiarato oggi dal presidente di Federfarma, Marco Cossolo, ospite di Buongiorno su SkyTg24, registra una importante, attesa novità. «Dopo il 10 si partirà con la vaccinazione “on demand” nelle farmacie e a regime vi si potranno effettuare almeno 200.000 vaccinazioni al giorno. La persona – ha aggiunto quindi Cossolo – si potrà recare nella farmacia di fiducia, ovviamente se ne ha diritto, e chiedere di essere vaccinata. Questo sarà determinante nell’ampliare il numero di vaccinazioni. Il cittadino che non ha potuto fare la vaccinazione, e che ovviamente è iscritto ai registri vaccinali, potrà andare in farmacia e chiedere di essere vaccinato. Il farmacista verificherà nell’ambito delle persone che hanno diritto. Lo iscriverà sulla piattaforma e lo prenoterà. Questo faciliterà l’accesso del cittadino alla vaccinazione».

Vaccino ai 12-15enni: atteso per domani l’ok dell’Ema

Ma sul fronte della campagna vaccinale, la possibilità della prenotazione in farmacia non è l’unica novità. E infatti, se ne parla da settimane. E se ne discute più approfonditamente negli ultimi giorni, ma oggi siamo arrivati alla vigilia di un appuntamento importante: quello fissato nell’agenda dell’Ema, che domani dovrà sciogliere la prognosi sulla somministrazione dei vaccini ai giovanissimi dai 12 ai 15 anni. Una tappa importante, quella di domani, che potrebbe segnare un altro traguardo significativo alla lotta al Covid. E infatti, sul punto, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, oggi nello studio di Agorà su Raitre ha dichiarato: «Stiamo lavorando in vista dell’ok dell’Ema al vaccino dai 12 anni. Speriamo domani ci sia il via: immunizzare tutti i nostri ragazzi è fondamentale. Non solo per essere a scuola, ma anche per il prima e il dopo. I giovani si devono poter incontrare, è giusto che lo facciano».

Vaccinare i giovanissimi prima del ritorno tra i banchi

E si dichiara di parere favorevole all’immunizzazione dei giovanissimi anche Italo Farnetani, pediatra e docente della Libera Università Ludes di Malta. Il quale, all’Adnkronos Salute aggiunge che: «Dopo il via libera dell’Agenzia europea del farmaco Ema all’estensione d’uso del vaccino anti-Covid di Pfizer nella fascia 12-15 anni, atteso per domani, si potrebbero sfruttare gli ultimi giorni di scuola per vaccinare 2 milioni e mezzo di bambini e ragazzi. Mi permetto di suggerirlo al commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo. Perché se si vaccina fra i banchi si ottengono alte percentuali di adesione. E si può ottenere un’importante interruzione del contagio in una popolazione molto attiva che fa camminare il virus». Un parere che suona come un vero e proprio appello, a cui Farnetani aggiunge in conclusione anche una postilla: «Se si aspettano le vacanze. E se non si inizia velocemente, si rischia di arrivare a settembre senza una percentuale congrua di studenti con una copertura vaccinale completa. Il rapporto con i pediatri di base è fondamentale. Ma bisogna far entrare i vaccini nelle scuole».

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