Zaia replica al caos scatenato da “Report” sui test rapidi: ci hanno permesso di controllare il virus

29 Apr 2021 15:28 - di Lorenza Mariani
Zaia sui test rapidi

Zaia, finito nel mirino delle polemiche dopo la puntata di Report di lunedì scorso sulla sanità veneta e sul discusso utilizzo dei test rapidi, replica al caos che si è scatenato. E passa oltre. È un Luca Zaia ottimista, infatti, quello che si presenta oggi al consueto punto stampa. Del resto, a detta dello stesso governatore, il bilancio su immunizzazione e andamento epidemico nella sua regione fa ben sperare. «Sono 31.123 le vaccinazioni fatte nelle ultime 24 ore. Domani iniziamo con un target di 43.000 vaccinazioni». Non solo. Anche sul fronte delle consegne delle fiale, il presidente del Veneto ha annunciato che «150.000 dosi di vaccino sono arrivate stamani. In totale abbiamo quasi 400.000 dosi. Ora spingiamo forte. E siamo convinti che più veloce andiamo e prima usciamo da questa tragedia».

Zaia sui vaccini: oggi sono arrivate altre 150.000 dosi

E ancora: «Ieri abbiamo fatto 100.000 prenotazioni per il vaccino. E oggi rinnovo l’appello a chi ha più di 60 anni affinché sappiano che ci sono ancora 64.000 posti liberi e di fare presto a prenotarsi. Così possiamo passare alla fascia dei 50enni. Il nostro obiettivo è  quello di vaccinare i 40enni prima dell’estate», ha spiegato Zaia, all’apparenza sereno dopo le polemiche scatenate dall’ultima puntata di Report, in cui il direttore generale della sanità veneta Luciano Flor è finito nel mirino delle recriminazioni per le dichiarazioni fuori onda fatte al programma di Raitre e trasmesse lunedì sera. Un polverone non solo mediatico, nel bel mezzo del quale le opposizioni hanno chiesto contezza al governatore in consiglio regionale.

Zaia sui test rapidi e le polemiche scatenate da “Report”

Il nodo della discussione, come noto, riguarda il ricorso ai tamponi rapidi e il problema dei falsi positivi che, contestano tutte le forze di opposizione a Palazzo Ferro Fini, «è stato una delle cause del boom di contagi e vittime nella seconda ondata». Con esponenti del Pd, di Europa Verde, fino ai pentastellati del M5S, che – come riferiva nei giorni scorsi il sito di Oggi Treviso, incalzano: «Con l’aggravante che l’appello del personale sanitario e sociosanitario di essere sottoposti a tamponi molecolari è stato a lungo sottovalutato».

Zaia sui test rapidi: «Una diagnostica usata in tutto il mondo»

Ebbene, nel punto stampa di oggi Zaia torna sulla vexata quaestio e puntualizza: «Noi abbiamo aderito alle indicazioni dei tecnici rispetto a una diagnostica per lo screening utilizzata da tutte le Regioni a livello nazionale e mondiale. Se qualcuno dimostrerà che questa diagnostica ha performance diverse rispetto a quelle dichiarate, sarà un problema dell’azienda  produttrice». Non solo, tornando sulle polemiche per l’utilizzo dei test rapidi innescate dall’intervista di Report il presidente del Veneto ha tenuto anche a specificare che: «Se avessimo immaginato di fare solo i molecolari, ne avremmo fatti solo 22.000 al giorno. E avremmo “lasciato liberi” almeno i 2/3 dei pazienti che si individuano con i test rapidi. Il test rapido trova i positivi dove il tampone molecolare non può essere fatto».

E sul tasso di mortalità…

Infine, volendosi levare anche l’ultimo sassolino dalla scarpa, Zaia è tornato anche sul tasso di mortalità elevato di gennaio rilevato e sottolineato da Report. Sul punto, in particolare, il presidente della Regione ha voluto rimarcare che: «Siamo l’ottava regione in Italia per mortalità, e l’ultima tra quelle di maggio per incidenza di decessi. Noi abbiamo avuto un’ondata a dicembre: magari qualcuno riuscisse a spiegarci l’origine di questa ondata che poi, a gennaio-febbraio è arrivata in altre regioni»…E la questione resta aperta, appesa ai punti di sospensione lasciati dalla conclusione del governatore veneto sul caso sollevato da Report e sulle sue declinazioni.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *