Serracchiani debutta prendendo in ostaggio Draghi: “Il suo programma è quasi tutto quello del Pd”
Con Marianna Madia “c’è stata una competizione vera. È un fatto positivo: mi sembra un passo avanti perché vuol dire che c’è un partito che non si spaventa del confronto. Dopodiché ci sono stati dei momenti di tensione, normali in una competizione. Quando due uomini si confrontano, anche aspramente, si parla di scontro, se lo fanno due donne diventa una rissa. Forse è tempo di cambiare approccio e linguaggio”. Così Debora Serracchiani, neoeletta capogruppo del Pd alla Camera, al Corriere della Sera, precisando che “il 66 voti in mio favore non si possono sovrapporre alle cosiddette correnti: dimostrano che c’è libertà all’interno del gruppo. Io ho parlato con tutti i deputati e penso che anche Marianna abbia fatto lo stesso. Mi riesce però difficile pensare che se parlo io con qualcuno sto facendo accordi con le correnti, mentre se ci parla qualcun altro si tratti di una chiacchierata davanti a un caffè”.
Serracchiani e Madia, nessuna rissa?
“Sicuramente il rompighiaccio, come si è definito il segretario – prosegue la Serracchiani riferendosi a Enrico Letta – ha dato la scossa al partito e al gruppo. Poi però ci sono state le donne che hanno fatto una competizione. Ma per quanto mi riguarda c’è stato un altro rompighiaccio che non si può non ringraziare: Graziano Delrio, che ha fatto un passo di lato facilitando un percorso che, per la prima volta, ha portato una donna alla guida del gruppo della Camera”.