Ristoranti, l’ultima mazzata: senza spazi all’aperto aprono a giugno e solo a pranzo. Meloni: «Follia»

17 Apr 2021 11:39 - di Eleonora Guerra
ristoranti giugno

Una «follia» e una «presa in giro». Giorgia Meloni interviene così sulle norme che, secondo quanto emerso da fonti di Palazzo Chigi, il governo ha previsto per i ristoranti che non dispongono di spazi all’aperto. Per loro, infatti, non solo la riapertura è stata spostata al 1° giugno, ma è contemplata solo a pranzo.

Meloni: «Una presa in giro» e «una follia»

«I trionfalismi sulle riaperture del governo Draghi vengono smentiti, a distanza di poche ore, da questa “bella” notizia che sa tanto di presa in giro ai danni di buona parte dei ristoratori. In sostanza non solo chi non ha spazi all’aperto tarderà a riaprire, ma quando potrà farlo – il 1º giugno – sarà costretto a lavorare solo a pranzo. Una follia totale: altro che cambio di passo, qui sembra si facciano passi indietro», ha scritto la leader di FdI, rilanciando sulla sua pagina Facebook la sintesi grafica dell’articolo dell’Adnkronos che dà conto della decisione del governo.

I ristoranti al chiuso aprono a giugno. E solo a pranzo

Nell’articolo di ricorda che in zona gialla i ristoranti all’aperto saranno aperti a pranzo e a cena. Ma con l’orologio alla mano, visto che permane il coprifuoco alle 22. La possibilità di aprire però non è prevista per i ristoranti che hanno spazio solo al chiuso: la data da considerare per la ripresa della loro attività è, infatti, il 1° giugno, e solo a pranzo, secondo quanto l’agenzia di stampa ha appreso da «fonti di palazzo Chigi».

Tutti in attesa dei protocolli

Il tutto mentre ancora si attende che il Comitato tecnico scientifico dia il via libera alle linee guida per le riaperture. Il parere degli esperti sulla validità dei protocolli, che potrebbero anche apportare delle modifiche al piano elaborato dal gruppo tecnico ristretto composto dai rappresentanti di cinque regioni, è atteso per la prossima settimana. Insomma, ancora una volta gli imprenditori si potrebbero ritrovare nella condizione di dover fare una corsa contro il tempo per poter lavorare davvero.

La «violenta mazzata» alle palestre

Meloni ieri si era già espressa duramente sulle misure adottate dal governo e sulla data del 1° giugno prevista anche per la riapertura delle palestre. «È l’ultima violenta mazzata ad uno dei settori più colpiti in assoluto: chiuse ininterrottamente da ottobre, dopo aver speso soldi per adeguarsi ai protocolli anticontagio, umiliate con ristori e sostegni ridicoli, ora le fanno riaprire quando ormai la stagione è finita», aveva sottolineato. «Oltre agli incalcolabili danni, pure la beffa. Non riconoscere l’importanza dello sport per la salute e per il benessere delle persone è grave e inammissibile. Massacrare senza alcuna base scientifica le palestre e le associazioni sportive è ignobile. Anche per questo – aveva spiegato la leader di FdI – abbiamo chiesto la sfiducia dell’indifendibile Speranza».

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