Giornalisti intercettati, Mentana: «Una vicenda inquietante. Le toghe non sono al di sopra della legge»

7 Apr 2021 16:57 - di Eugenio Battisti

Illegale e inquietante. Enrico Mentana entra a gamba testa nella vicenda dei sette giornalisti intercettati nell’ambito dell’inchiesta di Trapani su alcune Ong. Accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I magistrati non sono svincolati dalle leggi.

Giornalisti intercettati, Mentana: una vicenda inquietante

“Non ci sono tante perifrasi da fare”, dice il direttore del Tg La7. “È illegale. Se per un lungo periodo, come impedito dalla legge, dei giornalisti sono stati intercettati senza essere indagati, questo non si può fare. E ci troviamo di fronte ad un fatto illegale e inquietante”. “Bisogna tutelare quelle che sono le prerogative della nostra professione”, continua Mentana. Che aggiunge: “Non è che i giornalisti siano legibus soluti, ma non lo sono neanche i magistrati. Per di più nell’ambito di un’inchiesta spinosissima e anche dai molti aspetti oscuri. Peraltro a livello internazionale quindi col rischio di sovrapposizione di varie giurisdizioni”.

Negli atti della Procura decine di conversazioni e fonti

Il caso, sul quale il ministro della Giustizia Cartabia ha disposto un’ispezione, è partito dalla pubblicazione sul quotidiano  Domani della notizia che nel corso dell’indagine sul business degli immigrati, i pubblici ministeri siciliani hanno registrato segretamente decine di conversazioni dei cronisti. Finiti al centro di intercettazioni senza essere mai risultati indagati. La Procura ha ‘spiato’ i contenuti delle loro conversazioni con colleghi, fonti e avvocati. Violando la legge che protegge i rapporti confidenziali dei giornalisti con le loro fonti. Si tratta in buona parte di giornalisti che nel 2017 seguivano sia le vicende migratorie che quelle libiche. Tra questi anche l’inviato del Giornale Fausto Biloslavo.

L’ispezione del ministro Cartabia

Una vicenda inquietante, ribadisce Mentana. “Ovviamente, sarebbe inquietante anche se non riguardasse i giornalisti, ma qualsiasi categoria professionale di qualsiasi altro tipo”. Quindi, conclude il giornalista, “aspettiamo di capire dall’ispezione disposta dalla ministra Cartabia come stanno le cose. Ma se, come ho ragione di ritenere, i fatti sono quelli raccontati da molti giornali, non c’è dubbio che ci troviamo di fronte ad un fatto illegale e inquietante“.

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