Feste, alcol e canne: per i centri sociali il lockdown non vale. Rampelli (FdI) interroga il Viminale
Il lockdown vale per tutti, ma non per loro, i compagni dei centri sociali, che a quanto pare hanno un’idea molto particolare della zona rossa. Rossa di politica, meno di regole anti-Covid, come denuncia Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi. “Deve finire questa storia secondo cui chi non rispetta le regole viene lasciato impunito. E’ accaduto a Torino nel centro sociale torinese Gabrio, dove gli occupanti qualche settimana fa hanno pensato bene di festeggiare la prima domenica di chiusura totale – dovuta alle restrizioni Covid – con un festino abusivo. In barba ai protocolli che normano il distanziamento fisico, assembramenti, musica e partite di ping-pong alla faccia dei cittadini torinesi e dei tanti italiani chiusi in casa che rispettano con grande sacrificio le disposizioni dei decreti governativi”.
Nessuna repressione per i centri sociali che sfidano il Covid
Secondo Rampelli, “è evidente che i centri ‘sociali’ okkupati dai vecchi arnesi dell’estrema sinistra sono aree franche dove vige l’impunità e impera l’illegalità”. “Su questa Vicenda abbiamo depositato un’interrogazione al ministero dell’Interno anche per denunciare quanto avviene quotidianamente – e ben prima della pandemia – in altre città italiane con edifici occupati da Milano a Napoli fino a Roma all’ex Snia Viscosa e nello Spin Time Labs in via Santa Croce in Gerusalemme conosciuto alle cronache per feste illegali facendo cassa con vendita di alcolici e musica. Nel frattempo il Governo lascia chiusi bar e ristoranti in Italia mentre. Stato dove sei?”.