Feltri affonda Draghi: «La casalinga di Voghera è più brava di tanti cogl*** di Palazzo a fare i conti»

1 Apr 2021 15:19 - di Gabriele Alberti
Feltri Draghi

L’esempio della casalinga di Voghera potrebbe essere utile a Mario Draghi. Vittorio Feltri ricorre a una classica immagine per dirgliene quattro al governo. Per dirgli che a far di conto e a gestire in modo più oculato le risorse pubbliche sarebbe più brava una tipica casalinga di Voghera di un qualsiasi “coglione di Palazzo”, scrive con nel suo modo diretto e senza fronzoli. . Titolo ed editoriale del direttore di Libero vanno al sodo. “Mi corre l’obbligo di precisare che non sono un economista neppure dilettante, tuttavia fin da bambino sapevo fare bene il conto della serva. Addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni le ho sempre eseguite brillantemente, il che mi ha consentito di guadagnare abbastanza, di non accumulare debiti e di tirare avanti il mio famiglione senza angosce”.  Che vuol dire? Feltri lo spiega.

Feltri al governo: “Imparate dalla casalinga di Voghera…”

Il quadro del nostro debito pubblico è sotto gli occhi di tutti. Le risorse risicate per i ristori, per costruire ospedali e per assumere nuovi medici sono argomento comune. “Non capisco come mai il bilancio dello Stato, sofferente per diversi miliardi di euro, sia insanabile nonostante gli avvicendamenti a Palazzo Chigi”, commenta Feltri. “Ho maturato l’idea che gli amministratori – il governo – siano totalmente incapaci di gestire il Paese, che in linea di principio non è diverso da una casa abitata da una coppia di sposi e da alcuni figli”. La prova provata di quanto dice vien poi. In effetti – con le debite proporzioni- il criterio che usano le casalinghe di Voghera che gestiscono il patrimonio familiare dovrebbe essere d’insegnamento. “In effetti, mentre le casse pubbliche piangono a dirotto e ciò rende obbligatorio chiedere denaro in prestito all’Europa per fronteggiare le spese incontrollate, gli italiani, siano o no coniugati, abbiano o no una prole da accudire, dispongono di un risparmio privato – depositato in banca – di proporzioni mostruose, tra i più alti del mondo. Che significa? La casalinga di Voghera e tutte le sue colleghe sono nettamente più brave a maneggiare quattrini di qualsiasi coglione che padroneggia il Palazzo”.

Feltri a Draghi: “Una montagna di liquidi gettati al vento”

Insomma, è un fatto. Sicuramente quello che non farebbe mai il buon padre o la buona madre di famiglia è sicuramente spendere e spandere in modo improduttivo, soprattutto in tempi di crisi nera. In tempi di crisi nera si risparmia. Diversamente da quanto avviene, stigmatizza Feltri. “Non lo affermo io, lo dimostrano i fatti, anzi i conti. A proposito dei quali osservo che l’esecutivo continua a spendere e a spandere allo scopo di elargire ai connazionali fannulloni il cosiddetto reddito di cittadinanza” Non solo, scrive: “Altri capitali, in misura cospicua, vengono dissipati da ministri e compagnia cantante per fare l’elemosina alle aziende in difficoltà, causa covid e relative conseguenze: chiusura di qualsiasi attività commerciale. Una montagna di liquidi che, anziché essere gettata al vento, avrebbe dovuto essere investita per comprare vaccini”.

“Il governo continua a spendere per il reddito di cittadinanza e non per i vaccini”

Punto molto dolente. Al di là dei toni colloquiali la disamina è seria e grave. Israele, ad esempio, ha acquistato i vaccini pagandoli di più degli altri ed ora è uscita dall’incubo prima degli altri. Certo, si legge tra le righe, se avessimo investito in questo ambito le nostre risorse, ora si aprirebbe un altro capitolo anche per l’Italia. “Se ciò fosse avvenuto – prosegue Feltri il suo ragionamento – oggi avremmo conquistato la sospirata immunità di gregge, e gli imprenditori, piccoli o grandi, lavorerebbero in piena libertà. Cosicché nessuno di loro adesso avrebbe bisogno di sostegni per mantenersi. Viceversa, a un anno dall’inizio della pandemia, la patria è completamente paralizzata; gli esercenti sono costretti a tenere abbassate le saracinesche, non guadagnano un centesimo e non rimane loro che domandare il supporto di Draghi”.

Feltri: “Draghi non si pone il problema di chi riempirà il ‘buco'”

Il quale Draghi, dice Feltri, farà quello che hanno fatto tutti: “Non immaginando l’esistenza di alternative alle sovvenzioni pubbliche, apre il portafogli e ingrossa il deficit e non si pone il quesito relativo a chi riempirà il buco. Forse egli non ha intuito che il nemico è il virus e non i ristoratori e i baristi e similari. I quali supplicano soltanto di poter sgobbare come sempre hanno fatto, senza attendere l’ausilio della politica”. Disamina cruda ma veritiera.

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