Covid, 10.404 i contagi e 373 morti. E dopo 50 giorni le terapie intensive rientrano nei parametri

27 Apr 2021 19:24 - di Redazione
Covid terapie intensive

Covid, il bollettino di contagi e vittime aggiorna i suoi dati a quelli di oggi, 27 aprile, con una importante novità: dopo 50 giorni le terapie intensive rientrano nei parametri fissati dal ministero della Salute. Una giornata della pandemia, comunque, anche quella odierna, che registra 10.404 nuove infezioni da coronavirus. Non solo: sempre secondo i dati del bollettino diramato dalla Protezione Civile, mentre in diverse regioni si accendono i riflettori sulla variante indiana, si registrano altri 373 morti. Vittime che portano il totale a 119.912 dall’inizio dell’emergenza covid-19. Dalle terapie intensive, però, arriva una notizia confortante: in quei reparti sono ricoverati 2.748 pazienti, (-101 da ieri), con 177 nuovi ingressi. Nelle ultime 24 ore, inoltre, sappiamo che gli operatori sanitari hanno eseguito 302.734 tamponi. E che il tasso di positività scende al 3,4%.

Covid, le terapie intensive rientrano nei parametri dopo 50 giorni

E se nei reparti ordinari sono ricoverate 20.312 persone, (un numero in calo di 323 unità rispetto a ieri), dopo 50 giorni la percentuale media nazionale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nelle terapie intensive rientra entro i limiti massimi del 30%. Parametri fissati dal ministero della Salute. Lo certificano gli ultimi dati dell’Agenzia per i servizi sanitari (Agenas), appena aggiornati, che registrano un calo, tra ieri e oggi, di 2 punti percentuali. E che vedono il dato attestarsi proprio sulla soglia del 30%: il parametro definito “critico” in quanto, superata questa percentuale, l’assistenza degli altri pazienti non Covid risulta compromessa.

Covid, terapie intensive: sono ancora 7 le regioni oltre la soglia del limite massimo

Non accadeva dal 9 marzo: quando si superò, per la prima volta nella seconda ondata, la media nazionale. A fronte del dato medio nazionale del 30%, restano però ancora 7 regioni che sono ancora oltre soglia. La situazione peggiore è quella di Lombardia e Toscana, al 41%, seguite dalla Puglia (39%). Dal Piemonte al 38%. E ancora dal Lazio (34%), dall’Emilia Romagna (32%) e, infine, dalle Marche (31%).

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