Calenda: «Boccia? Un inetto. Nel Pd sanno solo dire: “Se non stai con me, sei fascista”»
Ha glissato sulle alleanze, ma su quelli che dovrebbero essere gli alleati non si è risparmiato: «Inetti» che «cercano di non parlare mai delle cose». Carlo Calenda è tornato all’attacco del Pd, partendo dalle parole dell’ex ministro Francesco Boccia, secondo il quale, sostanzialmente, chi non sta con il centrosinistra sta con il centrodestra. «Boccia? Lo considero totalmente inetto, una persona non capace», ha detto Calenda, precisando poi che «il mio è un giudizio sulle sue capacità, non ho mica detto che è corrotto o delinquente o cattivo».
Calenda: «Boccia? Un inetto»
Ma il punto, per il leader di Azione, ospite della trasmissione di La7 Tagadà, non è tanto Boccia in sé quanto il fatto che «questo è il modo in cui una classe dirigente di inetti cerca di non parlare mai delle cose». «L’unico modo in cui chiede il voto è quello di dire: “Guardate che ci sono i fascisti. Se non sei con me, sei fascista, sei di destra”», ha sottolineato Calenda, che inizialmente aveva anche ironizzato su Boccia, dicendo di «aver rimosso» chi fosse il responsabile enti locali del Pd.
L’attacco al Pd: «Sanno solo dire che sei fascista»
Calenda, quindi, ha ribadito la sua volontà di andare avanti come candidato a sindaco di Roma. «Se Zingaretti alla fine accetta, io continuo a fare quello che sto facendo, mi candido. Io non sono abituato, dopo aver lavorato per sei mesi, a buttare tutto», ha sottolineato il leader di Azione, ricordando che «io ho passato gli ultimi sei mesi a questo tavolo (per le alleanze e il programma, dr) e lì si aspettava solo il ritiro o la condanna della Raggi o l’ingresso al governo della Raggi, per non fare le primarie e fare il candidato unico con i 5 Stelle. E anche adesso mentre dicono che le primarie si fanno il 20 giugno, loro continuano a cercare questa cosa: se scende in campo, Zingaretti le primarie le cancellano».