Astrazeneca rompe l’asse franco-tedesco: Merkel si vaccina, Parigi esclude che l’Ue lo ricompri
Angela Merkel ha ricevuto la prima dose di vaccino: ha fatto Astrazeneca. Ad annunciarlo è stato il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert. Confermato, inoltre, che anche il vicencancelliere Olaf Scholz ha ricevuto il siero anglo-svedese, limitato in Germania a chi ha più di 60 anni. La vaccinazione della cancelliera in questo momento ha una particolare valenza politica e comunicativa, tanto più dopo le indiscrezioni anticipate dal ministro francese dell’Industria, Agnès Pannier-Rinacher, secondo cui l’Ue potrebbe non rinnovare il contratto con Astrazeneca.
La Francia: «L’Ue non comprerà più Astrazeneca»
Pannier-Rinacher ha sostenuto che è «probabile» che l’Unione europea non rinnovi i suoi contratti di vaccini anti-Covid con AstraZeneca e Johnson&Johnson, mentre ha già avviato i colloqui con Pfizer e Moderna. «La decisione non è stata ancora presa», ha chiarito, aggiungendo però che dopo la decisione della Danimarca in questo senso c’è una forte possibilità che l’Europa non proceda con nuovi ordini.
L’Italia: «Intendiamo continuare a usare Astrazeneca»
In realtà, il dibattito su Astrazeneca appare più che aperto. E, anzi, da più parti si susseguono le sollecitazioni a non metterlo da parte e le rassicurazioni sul fatto che il siero resta in campo nella lotta al Covid. La stessa vaccinazione pubblica della Merkel appare indirizzata chiaramente a mandare questo messaggio, mentre oggi nella conferenza stampa dopo la cabina di regia Mario Draghi ha chiarito che «non vedo un crollo di fiducia in Astrazeneca». Semmai, ha precisato il ministro della Salute Roberto Speranza, gli italiani chiedono informazioni. Ma «l’evidenza scientifica – ha sottolineato – ci ha portato a una raccomandazione di natura anagrafica. Quindi, in queste ore il vaccino AstraZeneca è utilizzato sopra i 60 anni e intendiamo continuare a utilizzarlo. I dati che ci arrivano dai territori – ha aggiunto – sono incoraggianti».